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Romagna terra di grandi personaggi

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A cura di Lorenzo Matteucci

Mario Bianchi, il cesenate che divenne "Monty Banks"

Le vicende umane e la parabola professionale di Mario Bianchi ricalcano il più classico dei copioni di quell’ ‘American Dream’ che tutti conosciamo grazie al cinema a stelle e strisce

Le vicende umane e la parabola professionale di Mario Bianchi ricalcano il più classico dei copioni di quell’ ‘American Dream’ che tutti conosciamo grazie al cinema a stelle e strisce. Sì, perché la storia di Mario Bianchi, nato in una laboriosa - ma umile - famiglia cesenate nel 1897, sembra proprio una pellicola hollywoodiana. Resosi presto conto della propria ‘irrequietezza’ e ‘frizzantezza’, che lo portava a cercare di raggiungere obiettivi ambiziosi (e che gli valse anche il soprannome di “non-ci-fossi”, poiché quasi mai lo si poteva trovare fermo e tranquillo), si trasferì in giovanissima età (negli anni tra il 1911 e il 1912) a Milano. Dal capoluogo lombardo, si spostò prima a Parigi e poi a Londra e, nel 1914, salpò per quella che all’epoca appariva come la terra promessa per molti europei: gli Stati Uniti d’America.

Giunto dapprima sulla costa est, a New York, trovò subito un impiego. Successivamente venne notato da uno dei più importanti impresari della nascente industria cinematografica e venne assunto come stunt-man, date le sue qualità fisiche e atletiche.  Nelle prime pellicole in cui apparve, però, venne accreditato ancora come Mario Bianchi. Tuttavia, considerando il fatto che, come spesso accadeva, gli italiani non godevano di buona fama, decise di coniare uno pseudonimo: da quel momento fu noto come Monty Banks.

Negli anni successivi, lavorò - come attore e come regista - a stretto contatto con i più importanti nomi dell’industria cinematografica del tempo, da Buster Keaton ai mitici Stan Laurel e Oliver Hardy (meglio noti in Italia come Stanlio e Ollio). Filo conduttore dei suoi ruoli è quello del personaggio scaltro e intraprendente che, come una sorta di Ulisse moderno, attraverso un uso sapiente delle proprie multiformi capacità riesce a cavarsela in ogni situazione e a conquistare il successo. 

Lo stesso successo che, nella realtà, Bianchi riscosse sia come attore (poiché molto amato dal pubblico al botteghino) sia come imprenditore cinematografico: nel 1923 fondò infatti la Monty Banks Production Incorporated, continuando a lavorare assiduamente tra la California e Londra. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, Bianchi rientrò a vivere in Italia, facendo frequenti visite alla città che gli aveva dato i natali. Fu proprio durante un viaggio in treno per raggiungere Cesena che, nel 1950, Mario ‘Monty Banks’ Bianchi si spense improvvisamente, dopo aver vissuto una vita intensa e spettacolare. 

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