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Suono ma nessuno apre

Suono ma nessuno apre

A cura di Matteo Fabbri

La notte in cui venne concepita 'Roxanne', la canzone senza la quale i Police "non sarebbero mai esistiti"

Che “Roxanne” sia una gran bella canzone lo sappiamo tutti. Ciò che voglio sottolineare qui è la sua importanza: potremmo quasi dire che senza di essa i Police non sarebbero mai esistiti

Di solito gli anniversari musicali vengono celebrati basandosi sull’anno di pubblicazione di un disco. Oggi, invece, faccio qualcosa di diverso. Voglio cioè esaltare il momento del concepimento di una canzone storica, che uscì ufficialmente nel 1978, ma che prese vita l’anno precedente, in un contesto insolito...

Tutte le canzoni hanno una storia alle spalle. A volte anche più di una. Per quella che sto per raccontarvi ci troviamo a Parigi, durante una notte tra fine ottobre e inizio novembre del 1977, quindi praticamente 45 anni fa precisi. In quel momento i Police, formati dal batterista e fondatore Stewart Copeland, il chitarrista Andy Summers e il frontman Sting, erano ancora semi-sconosciuti, senza un contratto un discografico e praticamente senza soldi. Per questo motivo, quando si trovavano in giro per suonare, erano costretti a pernottare in bettole di basso livello. Esattamente come quella sera nella capitale francese, dove si erano recati per tenere un concerto in un locale di Montmartre e alloggiavano in un albergo fatiscente del quartiere a luci rosse.

L’ora è tarda e proprio lì, all’interno della loro camera tripla, i tre compagni stanno ammazzando il tempo prima di riposare: uno legge, l’altro picchietta con le bacchette sul cuscino; il terzo, Sting, un po’ annoiato, ha lo sguardo perso nel vuoto come se cercasse un’ispirazione. Avvicinandosi alla finestra, l’unica della stanza, sposta la tenda con una mano e si affaccia per guardare fuori. Per strada nota un discreto viavai di taxi e qualche brutto ceffo nei vicoli bui a confabulare. Fino a quando i suoi occhi cadono su un marciapiede, là, dove bazzica un gruppo di prostitute. Sting le osserva, tra il divertito e il curioso, mentre queste scherzano tra loro in attesa dei clienti che, in un costante andirivieni, le prendono e riportano.

A questo link è possibile ascoltare la puntata del podcast

A un certo punto però si blocca, come folgorato. Il suo sguardo viene attirato da una delle ragazze, rapito dalla bellezza dei suoi occhi e dal fatto che fosse l’unica del gruppetto a non ridere. Quella scena ispira a Sting una storia con protagonista quella ragazza, assieme a un cliente. Ma un un uomo diverso dagli altri perché, accantonate certe voglie, si innamora di quegli occhi malinconici, al punto da volerla togliere dalla strada e spingerla a cambiare vita. Il frontman dei Police butta giù il testo in poco tempo, e giunto quasi alla fine si rende conto che manca la cosa principale: il nome della ragazza. Nel fare su e giù nervosamente per le scale del motel si imbatte per caso in un poster appeso al muro della hall, che promuoveva la rappresentazione teatrale del “Cyrano De Bergerac”, tra i cui personaggi c’è la bella di cui Cyrano è perdutamente innamorato, che di nome fa Roxanne...

Al brano inizialmente viene dato un taglio bossanova, che però non convince la band perché sembra renderlo troppo smieloso rispetto al resto del loro repertorio (che, ricordiamo, in principio era molto vicino al punk, genere in voga nel periodo ‘77-’78). Sarà il batterista, Copeland, ad avere l’intuizione di cambiare il ritmo trasformandolo in una specie di tango, sensuale e rabbioso al tempo stesso.

Che “Roxanne” sia una gran bella canzone lo sappiamo tutti. Ciò che voglio sottolineare qui è la sua importanza: potremmo quasi dire che senza di essa i Police non sarebbero mai esistiti. Con in mano il nastro della registrazione ancora caldo, infatti, busseranno alla porta di una casa discografica i cui dirigenti, finito di ascoltare il brano, si mostreranno entusiasti, accettando di pubblicarlo come singolo e di lavorare a un album. Fu quindi “Roxanne” a garantire il primo, vero contratto discografico ai Police.

Subito il brano non avrà successo perché bandito dalle radio inglesi, reo - secondo queste - di avere un testo troppo scabroso (mentre invece non è per niente sporco). Fortuna vuole che, al contrario, negli Stati Uniti piacerà a molte emittenti che cominceranno a trasmetterla di continuo. E ad oggi, quasi 45 anni dopo, non ha perso un briciolo del suo smalto. “Roxanne”, perciò, ha tutte le carte in regola per essere definita la canzone più importante dei Police, per tanti motivi: perché è bella, perché è rappresentativa del loro tipico sound reggae-rock, e infine perché è stata fondamentale per l’inizio della loro storia...

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