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Suono ma nessuno apre

Suono ma nessuno apre

A cura di Matteo Fabbri

Volevo scrivere un articolo contro Morgan, ma non ce l'ho fatta

Avevo già in testa il titolo, che doveva essere più o meno “Come distruggere una carriera e perdere credibilità in poche e semplici mosse”. Poi però, prima di farlo, sabato sera ho voluto dare uno sguardo a "Ballando con le stelle"

Qualche giorno fa ero partito convintamente con l’idea di scrivere un articoletto su come e quanto sia caduto in basso Morgan negli ultimi tempi. E su come (e quanto) un suo fan di vecchia data come il sottoscritto (e come tanti di voi) sia sconsolato nel vedere uno dei propri beniamini e guru musicali ridursi così, a rimbalzare tra comparsate nel salotto della D’Urso, polemiche sterili sui social, scelte artistiche errate, guai legali e controversie famigliari. Mentre la musica, beh, di quella nemmeno l’ombra da un bel po’ di tempo, ahinoi. Quantomeno non sotto i riflettori, perché in realtà lui è un costante fiume in piena di creatività, impegnato in tanti progetti e idee musicali che però purtroppo fanno parlare molto meno rispetto alle sue arcinote vicende personali.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso, l’ennesima testimonianza di un’umiliazione pubblica ormai senza possibilità di riscatto, è stato leggere il suo nome tra i concorrenti della nuova edizione di “Ballando Con Le Stelle”, lo show della Rai condotto da Milly Carlucci in cui una manciata di Vip (?), più o meno sul viale del tramonto, si sfidano a colpi di passi di danza al cospetto di una giuria tanto impreparata quanto spietata. Insomma, anche se lo adoro come musicista, autore, compositore e divulgatore musicale, volevo scrivere un pezzo contro Morgan. Sì, contro. Non il solito articolo moralista (i suoi gossip non mi interessano, sono più concentrato sulla sua carriera artistica), bensì una riflessione su come la figura di uno degli ultimi geni musicali del Belpaese sia inesorabilmente crollata negli ultimi anni. Avevo già in testa il titolo, che doveva essere più o meno “Come distruggere una carriera e perdere credibilità in poche e semplici mosse”.

Poi però, prima di farlo, sabato sera ho voluto dare uno sguardo alla trasmissione. Ho visto Morgan ballare e non ce l’ho fatta. Non me la sono sentita. Quelle righe che avevo in mente, e che volevano essere crude, si sono rapidamente trasformate in un piccolo elogio speranzoso. La gioia, il fervore e l'entusiasmo che Morgan ha sprigionato durante la sua esibizione, infatti, mi hanno sorpreso e hanno stupito un po' tutti, in primis i giudici che sembravano già sul piede di guerra ancor prima di cominciare (a partire dalla Lucarelli, sua acerrima oppositrice da tempo). Il “charleston” messo in scena dal frontman dei Bluvertigo ha fatto il pieno di voti positivi e di applausi scroscianti. Si è trattato di un'esibizione semplice, divertente, coinvolgente, pulita, senza troppi fronzoli e che soprattutto ci ha regalato un Morgan in forma smagliante, come non eravamo più avvezzi a vederlo: posato, ironico, aperto, appassionato, quasi intimidito e meravigliato lui stesso dalla propria performance. Sembrava un bambino che arrossisce perché non si aspetta tutti quei complimenti (anzi, nel suo caso perché non ne è più abituato). E sono certo che quegli occhi innocenti e raggianti abbiano suscitato una certa indulgenza anche nei suoi critici più aspri o in coloro che proprio non lo sopportano e non l'hanno mai sopportato.

Ci ho pensato: in fin dei conti non si è riciclato in un reality vacuo e grottesco come può essere il classico Grande Fratello (e di sicuro avrebbe potuto farlo, le offerte non mancavano). A Ballando Con Le Stelle si sta comunque cimentando in una forma d'arte, termine da sempre familiare a una personalità come quella di Morgan. Mi auguro veramente che questa esperienza televisiva prosegua e si concluda in maniera trionfale, esattamente come è iniziata. Lui ha promesso che non farà follie e che vuole addirittura vincere il programma. Certo, non saranno dieci passi di danza a riabilitarlo agli occhi del pubblico, ma può essere un inizio. Un nuovo inizio. E chissà che non abbia influssi positivi anche sulla sua carriera musicale. Sperando che stavolta mantenga le promesse. Ce n'è bisogno.

A questo link è possibile ascoltare le puntate del podcast

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