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Venerdì, 22 Settembre 2023
Cronaca

Ravenna ricorda Nullo Baldini, protagonista dell'emancipazione dei braccianti

Ravenna celebra il settantesimo anniversario della morte di Nullo Baldini, fondatore dell'Associazione generale dei braccianti agricoli e straordinario protagonista delle lotte per l'emancipazione dei braccianti tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo

Ravenna celebra il settantesimo anniversario della morte di Nullo Baldini, fondatore dell'Associazione generale dei braccianti agricoli e straordinario protagonista delle lotte per l'emancipazione dei braccianti tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo. Sabato 7 marzo alle 15 il presidente della Federazione delle Cooperative della Provincia di Ravenna, Lorenzo Cottignoli, e la presidente di Legacoop Romagna, Ruenza Santandrea, deporranno una corona commemorativa presso il suo sepolcro al cimitero monumentale di Ravenna.
 

Nullo Baldini (30 ottobre 1862 – 6 marzo 1945) nacque a Ravenna da una famiglia di tradizioni garibaldine. Sin da ragazzo impegnò la propria vita nel campo dell’associazionismo di stampo socialista, per dare forza ai braccianti e ai ceti più deboli. Il suo nome è legato in particolare agli “scariolanti”, i poverissimi operai che con la sola forza delle braccia avevano il compito di bonificare le paludi del Polesine e della Bassa Romagna, falcidiati dalla malaria (la mortalità nei primi anni era superiore al 20%) e dai disagi. Baldini fu l'ispiratore della nascita della prima cooperativa di lavoro ravennate, l’Associazione Generale degli Operai Braccianti del Comune di Ravenna, fondata da 32 soci la sera dell’8 aprile 1883.
 

L’anno successivo quasi 500 braccianti partirono per Ostia dove li attendevano le malsane paludi dell’Agro Romano e della foce del Tevere da bonificare. Erano divisi in squadre da dieci uomini: ogni squadra era affiancata da una donna, la “azdora”, figura fondamentale La loro storia e i loro ideali di riscatto sono una delle pagine più belle del mutualismo italiano. Nel 1902 creò la Federazione delle Cooperative della Provincia di Ravenna, che ancora oggi porta il suo nome. Parlamentare socialista, esiliato in Francia durante gli anni del regime, Baldini tornò a Ravenna durante la guerra, adoperandosi per salvarla dalle razzie degli occupanti tedeschi. Nel dopoguerra gli sono stati intitolati un quartiere della città, un viale e l'Istituto Tecnico Industriale Statale.

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