Si attende l'esito dell'autopsia per chiarire le cause della morte di Lucas Gruenther, il capitano 32enne californiano e responsabile della sicurezza dei voli del 31esimo Stormo di Aviano, morto in seguito all'incidente aereo di lunedì scorso al largo di Cervia. Il cadavere di Gruenther è stato recuperato nel primo pomeriggio di giovedì a quattro miglia dalla costa di Fano, spinto verso sud dalle forti correnti dei giorni scorsi.

La prima ispezione cadaverica ha permesso di appurare una profonda lesione al capo. Non si esclude quindi che abbia sbattuto nel tentativo di eiettarsi dal caccia F16 dopo l'improvviso guasto. Vicino al corpo è stato trovato l'equipaggiamento di sicurezza del pilota ed il paracadute aperto.

Contemporaneamente i magistrati indagano sulla presenza o meno di una ricetrasmittente, che sarebbe tornata utile per il ritrovamento del 32enne. La Procura di Ravenna ha aperto un fascicolo senza ipotesi di reato, il cosiddetto modello 45, per l'F16 scomparso attorno alle 20 di lunedì mentre sorvolava le acque di fronte a Cervia, sul litorale ravennate.

Indipendentemente da dove potrà essere ritrovato il relitto del velivolo, la giurisdizione sul caso, anche se la salma del pilota è stata recuperata al largo di Pesaro, appare essere degli Stati Uniti per via delle specifiche convenzioni Nato siglate in ambito militare. Non è tuttavia escluso che, per conoscenza, dopo l'autopsia gli atti vengano trasmessi anche alla Procura della città romagnola.

Anche venerdì sono proseguite le ricerche dei resti dell'F16, coordinate dalla Capitaneria di Porto di Ravenna, anche se da giovedì sono state sospese durante le ore notturne. Alle attività sta prendendo parte anche l’unità cacciamine della Marina Militare “Vieste 5553” che verrà impiegata nelle operazioni specialistiche di monitoraggio del fondo marino per l’individuazione del velivolo.