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Cronaca

"A chi Jova il beach party?": ambientalisti contro il tour di Jovanotti sulle spiagge

"Le coste italiane rappresentano un fragilissimo patrimonio pubblico di biodiversità da proteggere, già pesantemente compromesso da speculazioni, dissesti, inquinamento, cementificazioni selvagge, sfruttamento, erosione, subsidenza, cambiamenti climatici"

Mentre al Palazzo dei Congressi di Ravenna va in scena la presentazione delle nuove date del Jova Beach Party, il tour estivo di Jovanotti che tornerà nel corso della stagione 2022 nelle spiagge italiane e anche a Marina di Ravenna per una doppia data, fuori dalla struttura la sezione ravennate di Italia Nostra, insieme a diverse altre associazioni, ha espresso il proprio dissenso con un presidio in via Boccaccio all'angolo con Largo Firenze al quale hanno partecipato una decina di persone.

"Non si può certo dire che il Jova Beach Party abbia garantito una buona reputazione per la tutela dei luoghi - affermano da Italia Nostra - Roccella Jonica, Marina di Cerveteri, Torre Flavia, Castel Volturno, Rimini, Lido degli Estensi e le tappe annullate di Vasto, Albenga solo per citare alcuni dei momenti più disastrosi dal punto di vista ambientale del tour in giro per la nostra penisola nel 2019. Le coste italiane rappresentano un fragilissimo patrimonio pubblico di biodiversità da proteggere, già pesantemente compromesso da speculazioni, dissesti, inquinamento, cementificazioni selvagge, sfruttamento, erosione, subsidenza, cambiamenti climatici - prosegue l'associazione - Un patrimonio spesso ignorato di flora, fauna e habitat, taluni rarissimi, che si trova a convivere con l’uso balneare, tradizione di accoglienza turistica ed eccellenza del nostro Paese. Ma a quale scopo acconsentire ad eventi di altissimo impatto, con migliaia e migliaia di persone, che ovviamente vengono ammassate nei luoghi più incontaminati? E’ questo il rispetto dell’ambiente che per un Paese come il nostro dovrebbe essere la priorità? Come possono le Istituzioni abdicare al loro ruolo di tutela, rispetto delle leggi e promozione della conoscenza e della cultura presso la popolazione?".

"E invece, non bastasse quanto successo nel 2019, i trattori riprenderanno a spianare anche nel 2022 - continuano i manifestanti - Per i concerti ci sono i luoghi attrezzati e gli stadi. Forse vengono ignorati perché costano? Quali sono le condizioni di lavoro che vengono garantite all’interno di questi eventi? In occasione della diretta in cui saranno annunciate le tappe 2022, che l’amministrazione pubblica ravennate ha ben pensato di accogliere con tutti gli onori, un folto gruppo di associazioni di protezione ambientale ed animale, gruppi politici e semplici cittadini si danno appuntamento con un presidio informativo sui danni che un simile approccio consumistico porterà al nostro patrimonio comune. La natura non è un fondale, una “location” a costo zero da sfruttare e consumare a piacimento, ma la nostra casa comune, da proteggere per noi e per i nostri figli. Chiediamo all’amministrazione comunale - conclude Italia Nostra - di riflettere attentamente sull’evento che si appresta a sposare, e di lanciare un vero segnale di rispetto del martoriato ambiente ravennate per le generazioni presenti e future".

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L’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) ha annunciato nel frattempo che chiederà l’accesso agli atti autorizzativi riguardanti l’uso dei luoghi scelti per il Jova Beach Party 2022. "Vogliamo verificare la regolarità delle autorizzazioni in considerazione del pregio ambientale dei litorali e dell’area montana di Gressan. Già il Jova Beach Party del 2019 fu al centro di polemiche e contenziosi per avere scelto luoghi preziosi, ricchi di avifauna anche rara, come il fratino - commenta il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto - Non comprendiamo come Jovanotti, che ha voluto dimostrare più volte la sua sensibilità per i temi dell’ambiente, insista nel voler portare in luoghi naturali migliaia di persone, veicoli, frastuoni, logistica. I grandi concerti vanno fatti negli stadi proprio per rispetto degli animali e dell’ambiente. Anche se antropizzati, i litorali restano il rifugio notturno dell’avifauna e l’ecosistema dei luoghi dei concerti ne risentirà comunque, tanto più nel periodo di nidificazione che per molte specie si protrae fino alla fine dell’estate. Dunque, l’Oipa chiederà l’accesso agli atti a tutti gli enti coinvolti nelle singole tappe della tournée per valutarne l’impatto sulla biodiversità".

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