A Ostia antica si ricorda la storia degli scariolanti: "500 braccianti romagnoli bonificarono le paludi romane"
Il vicesindaco di Ravenna Fusignani ricorda i cento braccianti che morirono di malaria: "La loro morte rappresenta il simbolo del sacrificio, del lavoro, che è uno dei tanti principi fondanti della cooperazione"
Quando si pensa al litorale romano, le prime immagini che generalmente affiorano alla mente sono quelle legate al mare, al sole e alla spensieratezza estiva. In pochi, purtroppo, conoscono la vera storia di Ostia, della sua bonifica. Una storia fatta d’impegno, determinazione e spirito di sacrificio da parte di braccianti cooperatori Ravennati che, il 25 novembre del 1884, dalla stazione di Ravenna, al grido di "pane e lavoro", sono giunti nelle campagne romane, caratterizzate da una considerevole incuria, dando vita al grande risanamento idraulico e fondiario dell’agro Romano. Una storia che è stata anche celebrata dalla guida escursionistica Nicola Inversi, con un viaggio in bici lungo l'itinerario in treno degli scariolanti. E per lo stesso motivo, dal 20 novembre all'11 dicembre, Ostia Antica celebra il 137esimo anniversario di quel viaggio (insieme al 170° anniversario della nascita di Andrea Costa) con l'iniziativa "Il litorale incontra la sua storia".
“Questo è un luogo della memoria, anche della cooperazione – ha commentato Eugenio Fusignani, Presidente di AGCI Culturalia e Vicesindaco di Ravenna in visita al Cimitero di Ostia Antica, ricordando la tenacia e il valore dei 500 braccianti cooperatori Ravennati che, nel 19° secolo, hanno contribuito a bonificare l’Agro Romano soffermandosi, in particolare, sulla storia dei cento braccianti morti di malaria, i cui resti riposano nell’ossario - la loro morte rappresenta il simbolo del sacrificio, del lavoro, che è uno dei tanti principi fondanti della cooperazione. Noi tutti abbiamo il dovere di non dimenticare”. Il vicesindaco ha tra l’altro ricordato la sua bisnonna, nata proprio nel 1884 e figlia di uno dei braccianti.
“Diceva Cicerone: “La memoria è tesoro e custode di tutte le cose. Noi siamo la nostra memoria, la nostra storia – ha aggiunto Fusignani – ed è per questo che io, insieme a Paolo Isaia, Presidente della Cooperativa Ricerca del territorio di Ostia e Lorenzo Cottignoli, Presidente della Federazione Cooperativa della Provincia di Ravenna, siamo venuti a commemorare quei lavoratori che hanno dimostrato tempra e attitudine all’impegno, pagando con la loro stessa vita”.
“Ravenna è la capitale del mosaico – ha continuato Fusignani aggiungendo che - il mosaico è la metafora della cooperazione, in cui ogni tessera è indispensabile per la buona riuscita dell’opera. Ringrazio la mosaicista Ravennate, Anna Fietta, che ha realizzato un bellissimo mosaico in onore dei cooperatori di Ravenna e che presto sarà posizionato all’Ecomuseo del Litorale Romano”.
“Il nostro settore, Culturalia – ha concluso Fusignani – non può prescindere da questa storia che non è soltanto storia di cooperazione ma rappresenta la speranza per tutti quegli uomini che alla fine ottennero pane e lavoro, sintesi di quel grande principio mazziniano: Capitale e Lavoro nelle stesse mani, che è il motto della nostra Associazione, l’AGCI, dalle origini laiche e repubblicane”.