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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

"Accogli, ascolta e aiuta": l’attività della Polizia contro la violenza di genere

Nel corso della visita, è stata ribadita da Nicola Gallo, dirigente della Squadra Mobile, "la necessità di continuare e rafforzare il lavoro in rete, al fine di favorire l’accoglienza e instaurare un rapporto fiduciario con le vittime"

Nell’ambito del progetto “Accogli, ascolta e aiuta” realizzato dalla Polizia di Stato di Ravenna, e nel solco del percorso di collaborazione avviato da anni con i Centri Antiviolenza del territorio, giovedì mattina, in Questura si è tenuto un incontro tra gli operatori che accolgono le vittime di tale fenomeno, negli spazi appositamente progettati e realizzati. L’iniziativa, che si inserisce nel Protocollo d’intesa per la prevenzione e il contrasto della violenza di genere firmato a Ravenna nel 2011, è stata organizzata nell’ottica di una sempre maggiore cooperazione tra le forze di Polizia e i rappresentanti degli uffici e associazioni che operano in prima linea al contrasto di ogni forma di violenza ed abuso verso le donne ed i minori.

L’incontro si è tenuto nei nuovi locali della Squadra Mobile, inaugurati il 25 novembre scorso, in occasione della “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”, grazie alla collaborazione e al finanziamento del Comune di Ravenna e della Regione Emilia Romagna. Gli ambienti sono stati visitati dalle rappresentanti delle associazioni di volontariato a favore delle donne, Alma Tampieri di “S.O.S. Donna” di Faenza e Nadia Somma, presidentessa di “Demetra, donne in aiuto” di Lugo, accompagnate dal Dott. Francesco Baratta e dalla dott.ssa Silvia Gentilini Dirigenti dei Commissariati di Lugo e Faenza e di Lugo.

Nel corso della visita, è stata ribadita da Nicola Gallo, dirigente della Squadra Mobile, "la necessità di continuare e rafforzare il lavoro in rete, al fine di favorire l’accoglienza e instaurare un rapporto fiduciario con le vittime". Sono stati anche evidenziate le opportunità e gli aiuti  forniti dalla Fondazione Emiliano Romagnola per le vittime di reati, costituita nel 2004 dalla Regione Emilia Romagna, dalle province e dai Comuni.

Rifacendosi a principi di agilità e rapidità, infatti, la Fondazione Emiliano Romagnola è in grado di adoperarsi elargendo un sostegno economico veloce per favorire le vittime di reati che si trovano ad affrontare situazioni pratiche impegnative, nel desiderio di evitare loro un senso di solitudine ed impotenza e riconsegnando dignità e stima a coloro ai quali è stata sottratta.

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