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Cronaca

Rivoluzione per l'inestimabile patrimonio culturale ravennate: accordo per il gestore unico

Un unico soggetto gestore dello straordinario patrimonio storico, archeologico e artistico di Comune, Provincia e Stato. Si superano le annose differenziazioni tra enti pubblici proprietari dei monumenti

Una vera e propria rivoluzione per la gestione dello straordinario patrimonio archeologico e artistico della città: sarà un unico soggetto - ll Comune, attraverso lo strumento Fondazione RavennAntica - ad occuparsi dei servizi strumentali di una cospicua porzione del patrimonio cittadino. Si superano le annose differenziazioni tra enti pubblici proprietari dei monumenti, che spesso comportavano difficoltà per il turista: "Alle persone non interessa sapere chi gestisce cosa, ma vivere un'esperienza di fruizione del patrimonio culturale nella sua interezza - introduce il sindaco Michele de Pascale - Se il sistema pubblico riesce a costituirsi come unico contenitore, diventa più semplice creare una sinergia efficace".

"Quest'idea diventa un modello e configura un'ipotesi di lavoro molto importante. - prosegue Massimo Mezzetti, Assessore alla Cultura della Regione Emilia-Romagna - Non solo tutela e valorizzazione del patrimonio, ma capacità di metterle in rapporto e confronto con la contemporaneità".

È questo l’obiettivo dell’accordo di valorizzazione firmato lunedì mattina a Roma, alla presenza del ministro Dario Franceschini, nella sede del MiBACT di via del Collegio Romano, dal Ministero stesso, Regione Emilia-Romagna, Provincia e Comune di Ravenna.

In virtù dell’accordo, al fine di realizzare la valorizzazione congiunta di tutti i luoghi oggetto dello stesso, di proprietà statale, provinciale e comunale, i firmatari attivano una forma speciale di partenariato imperniata sulla Fondazione RavennAntica, partner proposto dal Comune e ritenuto idoneo dal MiBACT che dunque gestirà tutti i servizi di ospitalità e strumentali, con particolare riferimento alla promozione, alla biglietteria e alle visite guidate. La gestione di RavennAntica subentrerà man mano che scadranno quelle attuali.

"Il caso Ravenna si colloca sulla scia dell'esempio di Firenze, che si è dotata di una card unificata comprensiva di ben settanta musei - commenta il ministro Dario Franceschini - Con questa nuova configurazione, il territorio ravennate, grazie alla qualità del suo patrimonio, avrà sicurmente un importante livello di crescita".

L'area ravennate rappresenta un unicum nel panorama italiano dei beni culturali in ragione del patrimonio artistico di edifici e mosaici paleocristiani, tardo-antichi e bizantini del V e VI secolo e di quello non meno significativo di carattere archeologico risalente al periodo romano. L’accordo riguarda il principale patrimonio dei beni archeologici, storici e artistici del territorio: le aree archeologiche di Classe, il Museo archeologico di Classe, la Cripta Rasponi e Giardini Pensili, la Domus dei Tappeti di Pietra, l'ex Convento degli Agostiniani di San Nicolò, sede del museo “Tamo”, la Basilica di Sant’Apollinare in Classe, il Mausoleo di Teodorico, il Museo Nazionale di Ravenna, il Palazzo di Teodorico, il Battistero degli Ariani, la Tomba di Dante, il Museo Dantesco e aree di pertinenza della cosiddetta zona del silenzio e il Mar Museo d’Arte della città di Ravenna.

Accordo sui monumenti ravennati


 
“Il nucleo portante di questo accordo – sottolineano il sindaco Michele de Pascale e l’assessora alla Cultura Elsa Signorino – è l’esperienza della Fondazione RavennAntica, lo strumento del Comune con il quale si è dato vita al percorso di valorizzazione del patrimonio archeologico ravennate, fatto soprattutto di restituzione alla fruizione pubblica di beni altrimenti indisponibili, grazie a collaborazioni tra la stessa RavennAntica, il Ministero, la Provincia e il Comune. Tali relazioni fanno del “caso Ravenna” un esempio virtuoso di collaborazione fra istituzioni centrali e locali nel settore della conservazione, valorizzazione e fruizione di beni culturali. Queste diverse esperienze su singoli progetti diventano ora un’intesa quadro di portata straordinaria su tutti i beni storico-artistici”.

Inoltre attraverso l’accordo, tutte le convenzioni già attive con RavennAntica diventeranno ventennali (area archeologica di Classe, Cripta Rasponi e giardini Pensili, Domus dei Tappeti di Pietra, San Nicolò), in attesa che, per quanto riguarda l’area archeologica di Classe e San Nicolò, possa intervenire il trasferimento delle aree dallo Stato al Comune. Per i reperti che costituiranno la dotazione del futuro Museo Archeologico di Classe e per quelli che dovessero essere rinvenuti nell’area archeologica, le parti concordano di formalizzare il deposito a favore del Comune per la durata di vent’anni.  “Raggiungiamo un risultato di valore straordinario – concludono il sindaco e l’assessora – frutto di un lungo e intenso lavoro, uno dei principali obiettivi che ci eravamo posti per la promozione del nostro patrimonio artistico-culturale. Si tratta di un percorso che continuerà a vederci impegnati a ricercare ulteriori forme di partecipazione e coinvolgimento di altri soggetti pubblici e privati, pensiamo ad esempio alla Curia, alle fondazioni bancarie e ad altri comuni romagnoli”.

“Siamo molto soddisfatti del riconoscimento per l’attività svolta da RavennAntica durante tutti questi anni -  dichiara Lanfranco Gualtieri, vice presidente della Fondazione RavennAntica. Plaudiamo a questo importante  risultato conseguito dal Comune di Ravenna, pronti a raccogliere questa nuova sfida che ci attende, consapevoli che richiederà un grande impegno, ma pronti ad assolverlo al meglio”.

“Un accordo molto importante che spero divenga modello e riferimento per le altre città italiane per garantire, indipendentemente dalla proprietà, un’offerta integrata dei beni culturali, mettere in atto forme innovative di promozione dei musei e migliorare il coordinamento nelle politiche di gestione del patrimonio culturale. Comincia un dialogo che mette al primo posto – ha dichiarato il ministro Franceschini - la valorizzazione dei beni archeologici, storici e artistici della città di Ravenna. Questa collaborazione permetterà di sperimentare, tramite iniziative e attività culturali, forme innovative di promozione che possano far conoscere ancora di più le bellezze artistiche di questa città e migliorare la crescita turistica di questo territorio”.

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