Violenta lite in famiglia: aggredita e derubata dalla figlia e dal compagno
La situazione è degenerata quando anche la figlia ha iniziato a strattonare la madre per accaparrarsi i soldi
A dare l'allarme è stato un vicino: "Intervenite, c'è una violenta lite familiare in corso". Ma all’arrivo i carabinieri si sono subito resi conto che si trovano di fronte ad una vicenda molto più delicata. E' l'ennesima vicenda di degrado quella per la quale i Carabinieri della Compagnia di Ravenna mercoledì mattina sono stati chiamati ad intervenire. Nei guai sono finiti una coppia, un tunisino 28 enne ed una ravennate 29enne, che dovranno rispondere delle accuse di rapina aggravata nei confronti della madre di lei e lesioni nei confronti del fratello.
L'allarme è scattato intorno alle 9. Gli uomini dell’Aliquota Radiomobile sono intervenuti su richiesta di un vicino per una violenta lite in famiglia. Ma il contesto dell'intervento era decisamente più delicato. Una donna, che si era recata a visitare il nipotino, aggredita dal compagno della figlia, di nazionalità tunisina. Quest'ultimo si è infastidito più del solito, iniziando ad inveirle contro, tentando addirittura di prendere un coltello dal cassetto della cucina per ferirla. E' stati bloccato dal fratello della compagna che, per questo gesto, ha incassato un pugno in pieno volto.
Il tutto era però una scusa per rubarle i soldi, più di 500 euro, che la donna aveva con se pronti per pagare le bollette proprio di quella casa che l’uomo occupa con la figlia della stessa. La situazione è degenerata quando anche la figlia ha iniziato a strattonare la madre per accaparrarsi i soldi. I Carabinieri non hanno potuto fare altro che, dopo aver bloccato la coppia ed accertato i fatti, arrestarla. La donna veniva però rimessa subito in libertà per accudire il bambino, mentre l’uomo, che vanta discreto curriculum criminale, è stato trattenuto nelle camere di sicurezza in attesa del rito direttissimo disposto dall’autorità giudiziaria.
