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Cronaca

Al via il processo per il caso Berkan B: presidio degli ambientalisti fuori dal Tribunale

Il 25 marzo si svolgerà l'udienza preliminare che deciderà il rinvio a giudizio o meno per gli indagati del procedimento penale per il "disastro Berkan B"

Il 25 marzo si svolgerà l'udienza preliminare che deciderà il rinvio a giudizio o meno per gli indagati del procedimento penale per il "disastro Berkan B". La Berkan B è la nave non bonificata dai carburanti che si è spezzata in due a ottobre 2017 per operazioni di demolizione errate, e da almeno due anni sta sversando idrocarburi pesanti nelle acque del Porto di Ravenna - Canale dei Piomboni, in continuità idraulica con la Pialassa Piomboni, zona del Parco del Delta del Po, protetta dalle normative italiane ed europee che tutelano l’ambiente.

"Per l'occasione, manifesteremo nei pressi del Tribunale di Ravenna chiedendo giustizia per questa sconcertante vicenda che si trascina da oltre tre anni, dai possibili altissimi impatti ambientali e indegna per un porto di un paese che si definisce civile - annunciato dal Collettivo Autonomo Ravennate - Ricordiamo che, oltre a non essere state rispettate le normative sulla sicurezza dei lavoratori, sono stati abbandonati per anni in banchina sacchi con amianto provenienti dal Berkan B e ci sono state morie di pesci e di avifauna causate dagli sversamenti di idrocarburi. Nel contiguo "cimitero delle navi", quella che si potrebbe definire un’altra scandalosa enorme "discarica abusiva" di tre navi come la Berkan e altri due relitti affondati, si pescano vongole di frodo in grande quantità. Ben diciotto associazioni di protezione ambientale e animale hanno richiesto pochi giorni fa che venga emessa un’ordinanza di protezione civile e nominato un commissario che provveda urgentemente a risolvere la situazione".

Dunque, doppio appuntamento in presenza mercoledì 24 e giovedì 25 marzo dalle 10.00 alle 13.00 nei pressi del Tribunale di Ravenna, esternamente ai cancelli del Palazzo di Giustizia. "Chiunque può partecipare e portare striscioni o cartelli che riguardino ad esempio il porto, la sicurezza dei lavoratori, il cimitero delle navi, l’ambiente, le Pialasse - spiegano dal collettivo - L’iniziativa si svolge nell’ambito di una più ampia riflessione del collettivo riguardo ai temi del lavoro, della sicurezza dei lavoratori e dei loro diritti, del diritto a un ambiente sano e pulito, in cui un porto e un ambiente naturale prezioso non possono essere utlizzati, contro le leggi, come enormi “discariche” al servizio del profitto. Il presidio avrà luogo in presenza, rispettando scrupolosamente le disposizioni anticovid (mascherine, distanziamento, ecc.) e potrebbe essere annullato qualora l'emergenza Covid lo imponesse".

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