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Cronaca

Al via la consegna delle aree per l'Hub portuale: giornata storica per la città

Con l'assegnazione delle aree, scattano infatti i lavori propedeutici per il progetto di Hub portuale atteso da circa 15 anni

Il porto di Ravenna con un "ruolo strategico nel Mar Mediterraneo nell'interconnessione tra i grandi traffici". Per il capoluogo romagnolo quella di venerdì è una giornata storica: con l'assegnazione delle aree, scattano infatti i lavori propedeutici per il progetto di Hub portuale atteso da circa 15 anni. "Una giornata storica per Ravenna e una grande emozione - commenta il sindaco Michele de Pascale prima del simbolico taglio del nastro sulla penisola Trattaroli, dove sorgerà un nuovo terminal container - Cominciano i lavori del progetto dell'Hub portuale che porteranno i fondali prima a meno 12,50 metri e poi nel secondo step a meno 14,50. Verranno realizzate anche nuove banchine e potenziate quelle attuali, il nostro scalo avrà 200 ettari di aree logistiche. Con questa partenza Ravenna è nella serie A dei porti italiani. L'obiettivo di questo straordinario investimento è che Ravenna svolga un ruolo strategico nel Mediterraneo in termini di connessione nei grandi traffici tra Oriente e centro Europa. Questa sfida grazie a questo progetto la possiamo vincere da italiani e da ravennati!". Di certo, conclude, non è stato facile arrivare fin qui, "una via crucis, un inferno dantesco, ma per fortuna abbiamo incontrato tanti Virgilio e Beatrice".

L'assessore regionale dei Trasporti Andrea Corsini parla di "giornata storica", si apre infatti "uno scenario nuovo di sviluppo economico", sottolinea, con al centro logistica e intermodalità. Per cui è sì "fondamentale scavare", ma anche "fare partire gli investimenti su ferro e interconnessioni stradali". I primi effetti del progetto, intanto, "già si vedono", mette in luce il comandante della Capitaneria di porto Giuseppe Sciarrone: partono i lavori di rimozione dei relitti delle navi e nei primi sei mesi dell'anno "sono stati già raggiunti i risultati del 2020", dunque "una fortissima crescita dei traffici marittimi che deve coniugarsi con l'inizio dei lavori". Da questo punto di vista, conclude, "i terminalisti non devono temerli ma dare sostegno all'azione dell'Autorità di sistema portuale".

“Il momento tanto atteso è arrivato, ha dichiarato Umberto Esposito del Consorzio Stabile Grandi Lavori - già da qualche giorno abbiamo iniziato le attività propedeutiche ai lavori che ci metteranno nella condizione di partire senza indugi con la realizzazione delle opere. L’intervento che stiamo per realizzare riveste un carattere di primaria importanza per il porto di Ravenna, la città, la
cittadinanza, la portualità nazionale ed internazionale. È l’opera di maggiore importanza nel campo delle infrastrutture marittime che parte oggi in Italia e noi siamo orgogliosi di far parte di questo prestigioso ed importante progetto”.

“Un Progetto, questo dell’Hub Portuale di Ravenna – ha affermato Marco Di Stefano della Sispi, una delle società di progettazione - di indubbia complessità, che mobilita molte risorse ma che non potrebbe realizzarsi se non ci fosse la condivisione ed il sostegno dell’intera comunità portuale. Non bastano tecnici ed ingegneri compiere un Progetto di tali dimensioni e siamo contenti di poterlo portare avanti lavorando in sinergia con tutti gli operatori del Porto, oggi presenti, che sono coloro per i quali questo Progetto esiste e sui quali questo progetto è destinato ad avere le maggiori ricadute in futuro”.

Il progetto

Il progetto è composto di due fasi: la prima fase del progetto, del valore complessivo di 235 milioni euro - finanziati da Cipe, Banca Europea degli Investimenti, Unione Europea (Innovation and Networks Executive Agency) e dalla stessa Autorità di Sistema Portuale - consistono nell’escavo di 5 milioni di metri cubi di sedimenti, per approfondire i fondali del porto sino a -12,5 mt , nel rifacimento del primo lotto di banchine esistenti (per oltre 6,5 km) per adeguarle ai nuovi fondali e nella realizzazione di una nuova banchina della lunghezza di oltre 1.000 mt in Penisola Trattaroli a servizio di una nuova area portuale da destinarsi principalmente a Terminal Container.

La seconda fase del progetto, del valore complessivo 230 milioni, interamente finanziati con risoerse derivanti dal Fondo Infrastrutture del Ministero e da risorse derivanti dal PNRR, oltre che da risorse della stessa Autorità, prevede l’adeguamento di ulteriori banchine, l’approfondimento dei fondali a -14,50 mt e la realizzazione di un impianto di trattamento dei materiali risultanti dall’escavo.

Il progetto definitivo è stato redatto e dopo aver ottenuto le relative autorizzazioni ambientali, sarà posto a bando di gara. Il 5 novembre scorso in Prefettura a Ravenna, è stato sottoscritto il contratto per la realizzazione degli interventi previsti nella prima fase, tra Autorità di Sistema Portuale ed il general contractor che nel giugno 2020 si è aggiudicato l’appalto: il raggruppamento temporaneo d’Imprese con mandataria il Consorzio Stabile Grandi Lavori S.c.r.l. - del quale è socio maggioritario e di riferimento la Rcm Costruzioni del Gruppo Rainone - e mandante Dredging International n.v. La firma del contratto è stata accompagnata dalla firma di un Protocollo di Legalità sottoscritto al fine di garantire l’attuazione di idonee misure volte alla prevenzione e repressione della criminalità e dei tentativi di infiltrazione mafiosa per tutta la durata dell'appalto e testimonia la forte volontà di porre in essere ogni possibile misura di prevenzione a tutela dell'economia legale e a salvaguardia della realizzazione di opere di interesse pubblico da ogni tentativo di infiltrazione da parte di gruppi legati alla criminalità organizzata.

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