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Cronaca

Al via un corso di letteratura per i più piccoli

Giovedì si terrà un percorso formativo rivolto a una quarantina fra insegnanti, bibliotecari e operatori culturali del territorio comunale sul tema “ Leggere ai piccolissimi

Giovedì, alle ore 17,30 nella sala Buzzi (via Berlinguer 11 a Ravenna), un percorso formativo rivolto a una quarantina fra insegnanti, bibliotecari e operatori culturali del territorio comunale sul tema “ Leggere ai piccolissimi”. L’argomento verrà trattato da Marco Pellati, bibliotecario ed esperto di letteratura per l’infanzia. Per i partecipanti al corso, quella di giovedì sarà l’occasione per ricevere spunti di riflessione e informazioni sul repertorio editoriale dei testi per l’infanzia, e sull’impiego dei libri come strumenti di gioco con tecniche creative.

Un aspetto, quest’ultimo, che dà continuità all’esperienza già avviata con Liceo Artistico “Nervi” di Ravenna, nella cui sede già si svolgono laboratori dedicati al libro come oggetto, per studire che servano ad accostare precocemente l’infanzia al mondo della narrazione. Il Comune, attraverso l’area infanzia e istruzione e la Biblioteca Classense, organizza questa attività di formazione  nell'ambito del progetto Nati per Leggere, preseguendo l’obiettivo di sensibilizzare le famiglie sull’importanza della lettura ad alta voce, quale componente irrinunciabile per la crescita e lo sviluppo globale di  bambine e  bambini, nell’ambito del  progetto Nati per Leggere.

Si tratta di progetto nazionale sostenuto da bibliotecari e pediatri attraverso le rispettive associazioni: Acp che riunisce tremila pediatri italiani con fini esclusivamente culturali, Aib che associa oltre quattromila tra bibliotecari, biblioteche, centri di documentazione, servizi di informazione operanti nei diversi ambiti della professione e il Centro per la Salute del Bambino, che ha come fini statutari l’attività di formazione, ricerca e solidarietà per l'infanzia. Il presupposto di Nati per leggere è il diritto dei bambini di essere non solo protetti  dalla malattia e dalla violenza, ma di avere a disposizione adeguate occasioni di sviluppo affettivo e cognitivo.

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