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Cronaca

Tra i Pink Floyd e Battisti: cinque amici "innamorati del vinile" lanciano il loro primo disco

I cinque ragazzi, tutti sotto i 25 anni, nella vita di tutti i giorni lavorano nei settori più disparati, ma hanno una passione in comune che hanno deciso di sviluppare: la musica

Nel 1977 Peter Gabriel pubblicava il suo album di debutto come solista; nello stesso anno, in Italia, Lucio Battisti ci regalava “Io tu noi tutti” e la Pfm ci raccontava il suo “Jet Lag”. Intanto, negli Stati Uniti i Supertramp registravano “Even in the quietest moments” e, dall'altra parte dell'oceano, con 41 minuti e 51 secondi i Pink Floyd cambiavano la storia della musica con un disco, “Animals”.

2017, quarant'anni dopo: Italia, Ravenna. Dopo anni di lavoro, studio e ricerca cinque giovani musicisti gettano le basi di un ambizioso progetto. Cinque amici che provengono da due differenti band, accomunati da un'intenzione: vivono immersi nel vinile, divorano musica, hanno fame di suono, sono pieni di energia, vogliono sperimentare e hanno qualcosa da dire. Dall'ascolto di artisti manifesto e più di nicchia di vari generi, quali progressive rock, psychedelic music, musica d'autore italiana e blues nasce in loro l'esigenza di dire quella cosa che si tengono dentro da un po': e così nascono gli Aldi dallo Spazio e il loro disco, “QuasAr”, che cammina accanto all'Anima Latina di Battisti e apprende silenzioso dai maestri della Scuola di Canterbury. Gli Aldi dallo Spazio sono Davide Mosca (Ravenna, 1994, chitarra), Marco Braschi (Ravenna, 1993, basso), Simone Sgarzi (Taranto, 1994, chitarra), Lorenzo Guardigli (Ravenna, 1993, batteria) e Dario Federici (Lugo, 1994, voci e tastiere).

Come nasce il vostro progetto?
Gli Aldi dallo Spazio nascono alla fine del 2015 da un gruppo di amici che decide di fare musica assieme. Siamo tutti di Ravenna, tranne Dario che è di Lugo e Simone che è di Taranto, ma fin dalle elementari abbiamo tutti vissuto qui in città. Il passo successivo è stato quello di comporre e incidere e il risultato è l'Lp totalmente scritto, arrangiato e prodotto da noi cinque e mixato da Alessandro Scala. A giugno è uscito il videoclip ufficiale del nostro primo singolo, diretto da Agnese Navoni e Filippo Di Stefano, prequel dell’album QuasAr.

Quali sono i vostri artisti preferiti?
Abbiamo un terreno comune nella musica degli anni settanta, evidenziando quella vena prog tipica dell’epoca (Genesis, Yes, Pink Floyd, Pfm, Battisti) e sonorità più moderne (Tame Impala, Snarky Puppy). La ricerca sonora e la cura degli arrangiamenti sono però sicuramente le nostre spinte principali.

Cosa fate nella vita, oltre a suonare?
Lavoriamo nei settori più disparati: viticoltura ed enologia, progettazione di prototipi di motori magnetici, service audio e luci, elettrotecnica industriale, import-export.
 

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