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Cronaca Conselice

Drammatiche testimonianze da Conselice: donne incinta in fuga dalla piena e ancora un metro d'acqua in casa

A Conselice si vive una situazione complicata, che coinvolge più di un terzo di tutte le famiglie del territorio comunale

C'è chi ha preso il treno e, incinta con due bambini piccoli, è tornata dai parenti in Sicilia. Chi, sempre in attesa, ha dovuto camminare per mezz'ora in mezzo all'acqua per sfuggire alla piena che inondava la sua casa. A Conselice si vive una situazione complicata, che coinvolge più di un terzo di tutte le famiglie del territorio comunale. Sono numeri impressionanti quelli diffusi dal Comune, che testimoniano l'entità della calamità che si è abbattuta su questo territorio. La città resta quella più allagata, con la stessa sindaca Paola Pula che ha spiegato come le previsioni più realistiche indicano che ci sarà acqua per le strade ancora per i prossimi 10 giorni. Una situazione difficile da fronteggiare, come ha ribadito la prima cittadina, per qualsiasi territorio. Ma anche in alcune aree di Ravenna si vivono problematiche simili.

A Conselice l'acqua invade ancora strade e case. Emergenze anche a Ravenna

Elisa, in fuga con i figli e gli anziani genitori

Dietro i numeri che parlano di ettari allagati e di sfollati, ci sono le vite di tante persone sconvolte da questa situazione. Famiglie che hanno perso tutto e che provano rabbia e frustrazione di fronte a una situazione che li ha visti, impotenti, lasciare le proprie case, frutto del sacrificio di una vita. Elisa, ostetrica dell'ospedale di Imola, si è trasferita da Catania con il marito, ingegnere elettrico, e i suoi genitori di 75 e 83 anni. Ha due figli di 3 e 6 anni ed è in attesa del terzo. "Mai nella vita avremmo pensato che potesse succedere una cosa del genere e che avremmo fatto vivere questo ai nostri figli e genitori", racconta. La loro casa è una villetta a schiera di nuova costruzione, in via Aldo Moro. "Fino al pomeriggio del 17 maggio non abbiamo avuto grosse segnalazioni. Poi dei vicini e un collega di lavoro ci hanno avvisato che il livello dell'acqua del fiume stava crescendo e che sarebbe arrivata anche da noi. In due ore abbiamo tentato di recuperare più cose possibili, salendo al piano superiore. La mattina dopo abbiamo trovato l'acqua ovunque. Per fortuna siamo stati salvati da operatori della Protezione civile, richiamando la loro attenzione mentre passavano con i mezzi". 

Da lì, prima sono stati accompagnati al palazzetto di Conselice "dove abbiamo trovato tanta disorganizzazione - riprende Elisa - ma abbiamo anche incontrato i nostri angeli. Un gruppo di volontari di Argenta che ci ha permesso di essere ospitati in quella città". E dove sono rimasti fino a domenica. "Poi a spese nostre abbiamo preso un treno per Catania, per riaccompagnare i miei genitori giù. Io e i miei bimbi restiamo fino al 20 giugno qui. Mio marito torna perché ci sarà da spalare il fango e, inoltre, deve riprendere il lavoro".

Marika, mezz'ora a piedi nell'acqua alta al quarto mese di gravidanza

Altrettanto complessa la situazione di Marika. "La nostra casa, come quella di tantissime altre persone, ha oltre un metro d'acqua al piano terra dal 17 maggio. Si tratta di acqua putrida, arrivata dai tombini. Sono al quarto mese di gravidanza e il mio compagno, che ha avuto un ictus qualche anno fa, ha avuto degli attacchi di panico durante l'alluvione. Abbiamo deciso di lasciare casa alle 7 di mattina del 18 maggio, non avendo corrente abbiamo aspettato le prime luci e camminato per 30 minuti nelle acque alte di Conselice. Sono finita al pronto soccorso di Imola, per perdite gravi dovute alla rottura di un polipo, ma per fortuna la gravidanza non è a rischio. Dopo tutti questi giorni vorremmo almeno provare a contare danni. In alcune vie l'acqua si sta abbassando, ma nella nostra, via Benati, c'è ancora un metro d'acqua".

Acqua alta in tutto il paese (e non solo)

Via Moro allagata, ma anche via Senio, dove l'acqua ha inondato la casa di Luigi "appena ristrutturata, dopo l'acquisto ad aprile di un anno fa. E con il mutuo ancora in essere". O in via Tevere, via Venezia, via Amendola, dove in casa di Sima, "l'acqua arriva al tavolo da una settimana". Ci sono mobili ed elettrodomestici che galleggiano da giorni in case allagate. 

La gente è esasperata dal non vedere diminuire il livello dell'acqua. In molti lamentano un po' di distanza delle istituzioni locali, prendendo di mira la sindaca Pula. Ma al tempo stesso, tanti altri si rendono conto delle difficoltà che sta attraversando il territorio. E che gli attacchi arrivano anche perché un sindaco, ancor più in piccole comunità, è la figura istituzionale più prossima al cittadino.

Per quanto Conselice sia la più attenzionata, anche a Ravenna non mancano le situazioni critiche. "Via Canalazzo e via Codarondine - segnala Ilaria - sono allagate da quattro giorni. Siamo a due chilometri dal centro storico, non ci stanno aiutando come dovrebbero". Ilaria chiede condivisione del suo appello e lamenta a suo dire l'assenza delle istituzioni locali. "Abbiamo bisogno d'aiuto, l'acqua cala pianissimo. Siamo disperati. Vogliamo tornare nelle nostre case. Ci hanno detto che ci vorrà una settimana per poter togliere l'acqua dalle strade". 

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