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Cronaca Faenza

Alluvione nel faentino, anche gli spalaneve per pulire le strade dalla grandine

Il maltempo con pioggia battente, grandine, esondazioni e smottamenti ha letteralmente cancellato vigneti e distrutto i raccolti dei campi per centinaia di e

Il maltempo con pioggia battente, grandine, esondazioni e smottamenti ha letteralmente cancellato vigneti e distrutto i raccolti dei campi per centinaia di ettari. E’ quanto emerge dal primo drammatico bilancio della Coldiretti sui danni provocati dall’ondata di maltempo che la scorsa notte ha colpito duramente la provincia e in particolare la campagna faentina e le colline circostanti del brisighellese.

Le zone più colpite sono quelle di Pergola, Celle, Castel Raniero, Errano, Sarna, San Ruffillo – allagate dalla bomba d'acqua che in piena notte ha fatto gonfiare ed esondare il Rio Biscia – provocando anche frane e smottamenti. Il pluviometro Arpa di Tebano ha registrato circa 70mm, mentre nel Brisighellese, in poco più di tre ore, sono stati oltre 100 i mm caduti.

Danni ingenti 'in campo' sono stati provocati anche dalla grandine che si è abbattuta sulle zone di San Ruffillo e San Cristoforo. Per ripulire le strade dal bombardamento di chicchi bianchi sono persino dovuti intervenire gli spazza neve.

Sul posto, per un primo sopralluogo, questa mattina era già presente l'assessore regionale all'Agricoltura Tiberio Rabboni insieme al presidente Coldiretti Ravenna Massimiliano Pederzoli e al sindaco di Brisighella Davide Missiroli. Coldiretti, dopo aver prontamente segnalato quanto avvenuto alle autorità competenti, ha invitato la Provincia a compiere una immediata e puntuale verifica della situazione ai fini di accertare le reali perdite economiche e fondiarie subite con la conseguente individuazione dei benefici di legge applicabili.

Pederzoli inoltre dichiara: “Oltre ai danni causati dal fenomeno atmosferico, non preventivabili, molti danni sono stati causati dalla scarsa se non nulla pulizia dell'alveo di fossi e corsi d'acqua montani. Purtroppo – infatti – prosegue il presidente Coldiretti, il problema della pulitura e del taglio della piante che crescono dentro a fossi e corsi d'acqua è un problema irrisolto dato che spesso ci si scontra con normative ambientali che impediscono tali manutenzioni creando situazioni di serio pericolo”. Coldiretti, quindi, invita le autorità a rivedere le normative in essere, anche alla luce delle mutate condizioni climatiche.

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