Abbiamo tracciato circa 70 milioni dalle donazioni agli alluvionati: come sono stati spesi (e non spesi) i fondi per gli aiuti
L'alluvione ha fatto scattare, fin dalle prime ore dell'emergenza, una grande corsa alla solidarietà che ha preso corpo anche in tante donazioni. Impossibile tracciarle tutte, ma ammontano a decine di milioni di euro
L'alluvione ha fatto scattare, fin dalle prime ore dell'emergenza, una grande corsa alla solidarietà che ha preso corpo anche in tante donazioni. Impossibile tracciarle tutte, ma ammontano a decine di milioni di euro a favore di enti locali, associazioni, gruppi sportivi e culturali della Romagna. Che fine hanno fatto questi fondi a distanza di quasi quattro mesi dall'alluvione? Come sono stati utilizzati?
Parte di questi soldi non sono stati ancora destinati a chi ha bisogno e restano sui conti correnti dei Comuni, nell'attesa di veder definiti i ristori dello Stato, che in gran non sono stati ancora stabiliti. Il timore, infatti, è di coprire danni che poi, tra qualche mese (o qualche anno...), potrà indennizzare lo Stato. Eppure, ci sono migliaia di persone nel bisogno di interventi urgenti e che finora hanno ricevuto solo pochi spiccioli. Abbiamo tracciato l'uso di circa 20 milioni di euro di donazioni alle province più colpite di Forlì-Cesena e Ravenna, a cui si sommano i 50 milioni d euro raccolti dalla Regione Emilia-Romagna. Questa la situazione sul loro impiego, confrontando i Comuni maggiori colpiti dall'alluvione in Romagna (Ravenna, Forlì, Cesena e Faenza)
A Ravenna donazioni per 7,2 milioni di euro
Il Comune che è più avanti nella gestione di questi fondi è il comune di Ravenna, che ha già erogato due tranche di aiuti. Qui la generosità di cittadini e aziende ha permesso di raccogliere ben 7.250.000 euro, una cifra di gran lunga superiore alle altre città romagnole. Non risultano, a differenza delle altre città, grandi donazioni vincolate a determinati progetti, per cui la somma è quasi interamente disponibile per i ristori. E sono partite le prime erogazioni straordinarie.
Nel Comune di Ravenna le famiglie “ufficialmente” alluvionate sono state circa 1.400, se si guardano i numeri dei richiedenti il Cis, il contributo di immediato sostegno, il sussidio della Protezione Civile ad ora più diffuso, che eroga 3.000 euro in acconto, per arrivare a 5.000 massimo a saldo. Il sindaco De Pascale qui si è mosso fin dal 31 luglio, dando sostegno a circa 750 famiglie ravennati. Il Comune è intervenuto in particolare organizzando un censimento dei privati danneggiati, dove a ogni famiglia richiedente è stato chiesto, tramite autocertificazione, di classificarsi in quattro categorie: meno di 5mila euro, fra i 5mila e i 25mila, fra i 25mila e i 50mila, sopra i 50mila di danni.
Come primo beneficio, lo scorso 31 luglio, era stato deciso un assegno di mille euro a chi dichiara di aver sostenuto spese superiori al tetto massimo di 5mila euro per i costi già ammissibili per il Cis; duemila euro sono stati riconosciuti a chi ha chiesto il Cas (contributo di autonoma sistemazione, l'altro contributo della Protezione Civile a chi si è trovato la casa inagibile) e al 30 giugno si trovava ancora fuori dalla propria abitazione. I due sostegni hanno distribuito risorse per 1.112.000 euro. Emerge inoltre che il 13 per cento delle dichiarazioni dei danni subiti è compreso nella fascia sotto i 5mila euro, il 61 per cento in quella fra i 5mila e i 25mila, il 19 per cento in quella fra i 25mila e i 50mila e il 7 per cento in quella sopra i 50mila.
Il Comune guidato da Michele De Pascale, ha poi varato una seconda tranche di contributi. Con una delibera di mercoledì scorso, infatti ha definito 10mila euro di contributo extra a coloro che hanno autocertificato danni per oltre 50mila euro alla propria abitazione principale e 5mila euro a coloro che hanno autocertificato danni tra i 25mila e i 50mila euro. Non solo: si riconoscono mille euro a tutti i cittadini che hanno dichiarato di aver subito danni ma non avevano i requisiti per chiedere il Cis e il Cas (molti alluvionati “fantasma”, infatti, hanno subito danni ma non ricadono nel diritto di Cas e Cis, per esempio se sono domiciliati ma non residenti, oppure – uno dei casi più frequenti – i danni hanno riguardato le pertinenze come garage e cantine, ma non l'abitazione). Al momento per l’erogazione delle tre nuove tipologie di contributo sono stati stanziati 1,3 milioni, cifra che potrà essere incrementata qualora se ne presenti l’esigenza.
A Cesena 2,6 milioni di euro
A Cesena è stata pubblicata sul sito del Comune una pagina della trasparenza sulla donazioni, con gli importi e la loro provenienza. Ben diversa la situazione rispetto a Ravenna. Qui le donazioni liberamente utilizzabili dal Comune ammontano a 1.117.000 euro. Tra le donazioni maggiori al municipio quella del gruppo Unicomm (Arca Famila) che ha versato 200.000 euro e quella della Fiera di Cesena (100mila euro).
Il Comune guidato da Enzo Lattuca ha ricevuto o riceverà nelle prossime settimane ulteriori importi vincolati a specifici progetti: ci sono 800.000 euro che arrivano dal concertone “Italia loves Romagna”, che si è tenuto al Campovolo di Reggio Emilia ed è andato in onda sulla Rai. Questi soldi saranno destinati nello specifico alla Biblioteca Malatestiana. Ci sono poi 300.000 euro provenienti dalla raccolta del TgLa7 e Corriere della Sera vincolati alle aree verdi (in particolare per il giardino '11 Settembre'); altri 300.000 euro sono stati destinati dalla raccolta fondi di Conad al Centro sportivo di Borello gravemente danneggiato, mentre è ancora in via di quantificazione la donazione del 'Rockin 1000'. Gli importi vincolati a favore del comune di Cesena ammontano ad ora a circa 1,5 milioni, portando il totale delle donazioni a 2,6 milioni di euro, poco più di un terzo di quanto raccolto dal comune di Ravenna.
Coi fondi liberi, il Comune di Cesena già a fine luglio ha definito alcuni aiuti. A Cesena le famiglie che hanno beneficiato del Cas (contributo a chi è rimasto senza casa) sono 434 (di cui 117 ancora in atto). Per quanto riguarda il Cis, il contribuito di immediato sostegno, sono 1.735 i beneficiari, anche se le domande presentate sono state 2.203, quindi con circa 500 richieste rifiutate. Un dato che conferma quanto sostenuto dai comitati di cittadini danneggiati, e che cioè ci sono “alluvionati fantasma” che rimanendo esclusi di Cis e Cas non rientrano nelle statistiche ufficiali.
Il Comune di Cesena ha operato andando a estendere gli aiuti ai soggetti non coperti da Cis e Cas. E' stato, infatti, deciso un Contributo comunale di Immediato Sostegno per inquilini affittuari di abitazioni principali danneggiate, qualora il Cis erogato dal Governo sia stato richiesto dal proprietario dell’immobile. Per questa misura si ipotizza un costo indicativo di circa 225 mila euro. C'è poi un potenziamento del Cas, con un Contributo comunale di Autonoma Sistemazione per i nuclei sfollati domiciliati ma non anagraficamente residenti, che non hanno avuto diritto al Cas ordinario. In questo caso, gli importi sono gli stessi del Cas (dai 400 ai 900 euro al mese), con un impegno di spesa di circa 45 mila euro.
Il Comune di Cesena ha infine deciso un contributo comunale a fondo perduto di 2.500 euro per liberi professionisti e partite iva non ricomprese nel contributo della Camera di Commercio. Il costo della misura sarebbe di circa 100.000 euro. Con le donazioni, infine, sono stati resi gratuiti i centri estivi per le famiglie alluvionate (con un costo di circa 4.500 euro). Il Comune di Cesena, unico tra i grandi Comuni, ha anche già incamerato 2 milioni di euro come anticipo forfettario dalla compagnia assicurativa che assicura il Comune contro i rischi.
A Forlì 3,5 milioni di euro
A Forlì le donazioni sono state oggetto di un'aspra polemica politica. Anche qui, come a Cesena, le somme libere e svicolate ammontano a circa 1.100.000 euro (comprensivi della donazione da 150.000 euro di Arca-Famila). Anche per Forlì si aggiungono dei contributi di forte entità vincolati a determinati progetti: ci sono 800.000 euro del concertone “Italia loves Romagna” che verranno interamente destinati al ripristino dell'Archivio Comunale. Al Comune sono poi arrivati 500.000 dalla raccolta di TgLa7 – Corriere della Sera per il Parco Urbano, 300.000 euro di Conad per la palestra via Isonzo e 45.000 dalla Cgil per parco dei Romiti.
Ad ora le somme disponibili ammontano quindi a 2,7 milioni in denaro, più della metà vincolate. Forlì ha ottenuto anche delle importanti donazioni in beni durevoli, in particolare 750 materassi matrimoniali con rete, 250 materassi singoli con rete, 2.000 guanciali; 100 cucine componibili con 4 elettrodomestici (frigo, piano cottura, forno e lavastoviglie); e 1500 buoni spesa del valore di 30 euro cadauno per vestiario. I beni sono in distribuzione tramite bando pubblico. Il valore commerciale di questi beni è di almeno 700.000 euro, che portano il volume delle donazioni a circa 3 milioni e mezzo di euro.
A Forlì le famiglie alluvionate, secondo le statistiche ufficiali delle domande accolte per il Cis, sono circa 3.100 (le richieste sono state 3.500), a cui si aggiungono 1.130 domande Cas. Il Comune, guidato dal sindaco Gian Luca Zattini, aveva ipotizzato inizialmente di destinare i fondi delle donazioni ad abbattere il tasso di interesse su prestiti bancari “veloci” per poter subito ripartire, ma il progetto è stato ritirato poco dopo sull'onda delle proteste, in quanto i beneficiari delle donazioni alla fine sarebbero state le banche e non i cittadini. Il denaro è per ora “congelato”, in attesa che sia la Commissione speciale d'inchiesta sull'alluvione, istituita in Consiglio comunale, a formulare una proposta. A riguardo sono stati convocati in audizione già i sindacati e i quartieri. Per ora, però, non ci sono proposte sul tappeto.
A Faenza 2,3 milioni
A Faenza si registrano 4.000 domande di Cis (che salgono a 6.000 se si considera tutta l'Unione dei Comuni della Romagna Faentina) e 1.791 domande di Cas (oltre 2mila in tutta l'Unione dei Comuni). Lamentano danni da alluvione, quindi, circa il 15% delle famiglie faentine. Qui le donazioni al Comune ammontano a 750mila euro, quelle senza vincoli, e 1,6 milioni di euro quelle vincolate a singoli progetti. Ci sono 800.000 euro dal concerto “Italia loves Romagna” per la scuola di musica Sarti, 300.000 euro di Conad per la palestra Badiali, 300.000 per le scuole e 70.000 euro per le imprese, per un totale di 1,5 milioni di euro. Il totale fa circa 2,3 milioni.
Il Comune ha deciso di destinare i 750.000 euro per rafforzare Cis e Cas. Beneficiari di questo fondo sono i cittadini beneficiari del Cis che dichiarano di avere sostenuto spese superiori a 5.000 euro (come a Ravenna). Potranno richiedere il sostegno anche tutti gli affittuari che avevano diritto a presentare domanda di CIS ma che erano impossibilitati a farlo o la domanda è stata respinta, perché era già presentata dal proprietario dell’immobile (come a Cesena). Infine potranno chiedere il contributo tutti i cittadini che hanno ottenuto il Contributo di autonoma sistemazione (CAS) e che non sono rientrati nella propria abitazione principale al 31 agosto. Il contributo è fino a mille euro per gli Isee tra i 15 e i 24mila euro, e di duemila euro per gli Isee fino a 15mila euro di reddito.
In Regione 50,9 milioni
In Emilia-Romagna secondo gli ultimi dati forniti dalla struttura commissariale del generale Francesco Paolo Figliuolo si calcola che l’erogazione del Cis da 3 a 5mila euro per ciascun nucleo familiare abbia riguardato ad oggi circa 17.500 famiglie, per un totale di 52,5 milioni distribuiti. I fondi provengono dalla Protezione Civile nazionale. Per il Cas (contributo di autonoma sistemazione, erogato mensilmente a chi non ha la casa agibile) non sono stati invece mai diffusi dati riassuntivi.
Anche la Regione Emilia-Romagna ha aperto un conto corrente, molto pubblicizzato durante l'alluvione, che ha permesso di raccogliere ad ora 50,9 milioni di euro, di cui circa la metà (27 milioni) provengono da maxi-donazioni superiori ai 500mila euro. La Regione ha annunciato nel mese di luglio di voler devolvere circa la metà di questa cifra ad un contributo da 5.000 euro per i proprietari di auto rottamate a causa dell'alluvione (si stimano circa 5.000 veicoli coinvolti).
Le donazioni sono state oggetto di una proposta di legge regionale di questi giorni secondo cui è stato dichiarato che saranno utilizzati per aiuti a cittadini residenti che siano intestatari di veicoli danneggiati; a famiglie in particolari situazioni di fragilità economica e sociale; a imprese e agli Enti locali per beni immobili pubblici adibiti a scuole, ad impianti sportivi ed a strutture dedicate ad attività culturali e sociali.
Donazioni private
Accanto alle donazioni agli enti pubblici, ce ne sono altre che arrivano da privati e direttamente destinate ad alcune categorie. Per esempio, senza poterle citare tutte, si segnalano i 540mila euro raccolti da Legacoop a favore di cooperatori e dipendenti alluvionati (192 famiglie), i 100mila euro raccolti da Formula Servizi per circa 30 dipendenti alluvionati. Ikea ha effettuato una donazione per tutta la Romagna di 2.500 pezzi di arredo, di cui si può stimare il valore in circa 400-500mila euro. Nella sola città di Cesena, per esempio, si stimano circa 500mila euro di donazioni non transitate dal conto corrente di Palazzo Albornoz, ma comunque “indirizzati” dal Comune a realtà associative e culturali.
Piccoli comuni
Altre maxi-donazioni sono andate anche a piccoli Comuni, che non hanno raccolto in forma autonoma donazioni dirette al conto corrente del municipio. Tra le donazioni di 'Italia loves Romagna' si contano 200mila euro per la Rocca dei Conti Guidi di Dovadola; 200mila euro a Tredozio per la Biblioteca Comunale; 200mila euro a Solarolo per l'Oratorio dell'Annunziata.
Ci sono poi 500.000 euro per la ricostruzione della strada di Montepaolo, sempre a Dovadola. La somma è stata donata al Comune di Dovadola attraverso la raccolta fondi "Un aiuto subito - Emilia Romagna" attivata da "La7" insieme al "Corriere della Sera". Tra le donazioni di Conad ci sono anche 250mila euro che la Fondazione Conad Ets, che ha sede a Milano, ha deciso di erogare per la ricostruzione del ponte di Ca' Stronchino a Modigliana. Sempre da Conad 300.000 euro per il parco delle Saline di Cervia e altrettanto alla scuola dell’infanzia Fondo Stiliano di Lugo