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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Alunni 'dirottati' all'ultimo in un altro istituto, Ancisi (LpRa): "Grossi sacrifici per 150 famiglie"

"Grande è stata la sorpresa negativa dei genitori, avendo già pagato il contributo scolastico di 100 euro"

Le future 7 prime classi dell'indirizzo tecnologico (cat e grafico) dell'istituto tecnico Morigia di Ravenna, per motivi legati alla gestione degli spazi, per l'anno scolastico 2021/2022 saranno collocate all'istituto Perdisa. Viceversa, gli studenti che nell'anno scolastico appena trascorso hanno frequentato le classi 1^A CAT, 1^B  CAT, 2^A CAT e  2^B CAT rientreranno all’istituto Morigia. Lo prevede una circolare datata 5 luglio e firmata dal dirigente scolastico Gennaro Zinno. Una decisione che ha fatto infuriare alcuni genitori: se il Morigia si trova infatti in via Marconi - a pochi passi dallo stadio e dall'ospedale - il Perdisa è situato invece più fuori, in via dell'Agricoltura, con tutte le conseguenze che questa posizione più periferica comporta.

"Grande è stata la sorpresa negativa dei genitori, avendo già pagato il contributo scolastico di 100 euro - commenta Alvaro Ancisi, capogruppo di Lista per Ravenna - Tra i criteri con cui scegliere la scuola per i propri figli c’è infatti anche l’aspetto logistico, connesso alla residenza familiare, al lavoro dei genitori, alla vicinanza delle sedi scolastiche frequentate dai figli, alle spese di trasporto, ecc. L’esempio, prospettato a Lista per Ravenna, è di una signora che abita a Ponte Nuovo nel circondario sud, lavorando però fuori Ravenna, con un figlio che frequenta la scuola primaria Randi in via Marconi e la figlia 14enne che, anche per questa ragione, si era iscritta al Morigia, lì di fronte. La decisione di trasferire in blocco queste sette classi da tutt’altra parte della città è stata attribuita alla Provincia, che ha in carico tutte le sedi delle scuole superiori. Nessuno ha però potuto giustificare la mancanza di trasparenza, essendo stata comunicata alla famiglie quando ormai non  potevano più cambiare scelta. Non se n’è potuto neanche discutere. Non si è neppure venuto incontro alle famiglie per ridurne almeno i disagi, ad esempio mettendo a disposizione, su loro richiesta, anche a pagamento, un bus navetta tra via Marconi e via dell’Agricoltura durante gli orari di apertura e chiusura delle lezioni".

"Essendo impossibile usare la bicicletta, per le insormontabili condizioni ostative della viabilità ciclabile tra le due sedi, per l’eccessiva distanza, per un ponte ferroviario da scalare, ecc., si è chiesto alle famiglie di organizzarsi a proprie spese con i mezzi pubblici, che però significa cambiare due linee di autobus sia all’andata che al ritorno - continua Ancisi - Utilizzare il trasporto pubblico per uso scolastico produce peraltro l’effetto di caricarlo di oltre un centinaio di alunni in più, quando è già insufficiente per la domanda attuale. Il caso è stato esposto anche all’assessore all’Istruzione del Comune di Ravenna senza riceverne risposta. Tra tre settimane è prevista però la riapertura delle scuole. Mi si è chiesto allora, lunedì scorso, se è ancora possibile smuovere qualcosa. Il Consiglio comunale, stante la campagna elettorale in corso, non si riunirà più, se non per somma urgenza. Restano però in carica, alla pari del sindaco e degli assessori, i consiglieri comunali, finché non saremo tutti sostituiti, dopo le elezioni, dai nostri successori. Sono pertanto legittimato a presentare al sindaco questa interrogazione a risposta scritta, come dispone l’art. 45 comma 3 del regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale, giustificato dal fatto che egli, in virtù di tale carica, è anche presidente della Provincia. Gli chiedo pertanto per quali ragioni le sette prime classi dell’Istituto tecnico Morigia verranno alloggiate presso l’Istituto agrario Perdisa; perché tale decisione non è stata comunicata alle famiglie interessate prima che si chiudessero le iscrizioni, che si svolgesse l’Open day dell’istituto e che si chiedesse loro il contributo di 100 euro, in modo da potersi orientare diversamente; se è almeno possibile operare per alleviare a molte famiglie il disagio di organizzare a proprio carico l’uso dei mezzi pubblici di linea per i propri figli, con due cambi sia all’andata che al ritorno da scuola".

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