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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Sant'Agata sul Santerno

Ambiente, arrivano le colonnine per la raccolta degli oli alimentari

L'olio vegetale, se versato nelle fognature, può provocare danni al sistema di depurazione e alle reti fognarie, causando un importante aggravio al sentito problema dell'inquinamento ambientale

La Giornata mondiale dell’Ambiente è stata istituita dall’Assemblea Generale dell’Onu nel 1972 e si celebra ogni anno il 5 giugno, per sensibilizzare e mobilitare l’opinione pubblica sui temi ambientali. L’amministrazione comunale di Sant’Agata sul Santerno festeggia questo importante appuntamento con un nuovo progetto: il potenziamento della raccolta degli oli alimentari. Sono infatti a disposizione dei cittadini due nuovi contenitori per la loro raccolta. Il primo si trova presso l’area self service della stazione ecologica di via Marcora, il secondo in largo 25 aprile nei pressi del parco e ha ricevuto il primo conferimento da parte di Enea Emiliani e di Elisa Sgaravato, sindaco e assessore all’ambiente del comune di Sant’Agata sul Santerno. Sul territorio comunale, la raccolta stradale si aggiunge al servizio di raccolta degli oli alimentari già presente presso la stazione ecologica di via Marcora. Il contenitore collocato presso l’area self service consentirà ai cittadini di conferire l’olio anche quando il centro di raccolta è chiuso e di ricevere gli sconti previsti dal Regolamento Comunale. Questo servizio sarà attivo a partire dalla metà di giugno. L’installazione di queste colonnine fa parte di un progetto di Hera, unico in Italia per tipologia di servizio offerto ed estensione territoriale, mirato alla diffusione di questo tipo di raccolta.

L'olio alimentare, proveniente da frittura o utilizzato per conservare gli alimenti nei vasetti, deve essere conferito nel contenitore all'interno di normali bottiglie o flaconi in plastica, chiusi con il loro tappo. Non bisogna quindi versare direttamente l'olio nelle colonnine, superando il rischio di imbrattare/sporcare l'ambiente circostante. L'olio vegetale, se versato nelle fognature, può provocare danni al sistema di depurazione e alle reti fognarie, causando un importante aggravio al sentito problema dell'inquinamento ambientale. Inoltre, se finisce nell'ambiente o viene versato impropriamente nell'acqua o nel suolo, anche un solo litro di olio può contaminare seriamente la falda e le acque superficiali, formando una pellicola che ostacola l'ossigenazione dell'acqua. Queste le ragioni per cui smaltire in maniera corretta l'olio alimentare esausto può garantire la salvaguardia dell'ambiente: recuperare questo rifiuto liquido, proprio per la sua natura, è una sfida importante che richiede impegno e collaborazione di tutti i cittadini e degli enti locali. In base ai dati delle stime di fonte ministeriale e del Conoe (Consorzio Obbligatorio Nazionale di raccolta e trattamento oli e grassi vegetali e animali esausti), sono 280.000 le tonnellate di olio vegetale usato, circa 5 kg pro-capite (di cui la metà prodotta dai privati cittadini e l'altra metà prodotta dalla ristorazione e dall'industria), che ogni anno restituiamo all'ambiente, specialmente sotto forma di residuo di fritture e inevitabilmente ricco di sostanze inquinanti. Ciò a fronte di 1 miliardo 400mila kg di olio vegetale (direttamente come olio alimentare o perché presente in altri alimenti) immesso al consumo, per un consumo medio pro-capite di circa 25 kg su base annuale.

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