rotate-mobile
Cronaca

Amori, poemi e intrighi politici. Byron, il poeta lord che lasciò il cuore a Ravenna

Per circa un anno George Byron visse a Ravenna con la sua amata Teresa Gamba e proprio nella città dei mosaici visse una straordinaria rinascita

Un nobile, un seduttore, un letterato, un avventuriero. Sembra inverosimile, eppure tutte questi ruoli erano fusi in un’unica figura: quella di George Gordon Noel Byron. Grande uomo di cultura, autore di un numero pressoché smisurato di opere letterarie, viaggiatore, pugile e nemico dei regimi autocratici: questo e molto altro ancora descrive la vita di Lord Byron. Ma se pensate che il sesto barone di Byron abbia compiuto tutto ciò nell'arco di una lunga vita, vi sbagliate, perché visse appena 36 anni. E in poco più di tre decadi folgorò con le sue doti e le sue avventure mezza Europa e la città di Ravenna.

Viaggi, amori e scandali

Discendente di un'illustre famiglia normanna, George Byron nacque a Londra nel 1788 e non si può dire che la sua personalità abbia rispecchiato lo stereotipo dell'austero lord britannico. La sua fu definita da più parti una giovinezza burrascosa, forse anche dovuta ai propri avi: se lo zio William fu soprannominato "wicked Lord" (signore malvagio", il padre del poeta veniva invece chiamato "Mad Jack" (Jack il Matto) a causa della sua vita licenziosa.

Gran lettore fin da giovane, George Byron si fece notare anche per la sua natura bellicosa e per la sua passione per le donne. Una passione che più avanti lo portò a vantarsi di avere posseduto più di duecento donne. In Inghilterra iniziò a dedicarsi alle proprie opere letterarie, poemi che affrontavano il tema del viaggio, che ebbero immediatamente un enorme successo. La fama, abbinata al suo aspetto da "bel tenebroso", non tardarono a causare un crescente numero di scandali. Tra un'amante e l'altro non mancò di sposarsi, dare alla luce una figlia (Ada) e separarsi.

Era il 1816 quando Lord Byron lasciò la Gran Bretagna iniziando una lunga serie di viaggi che lo portarono, fra le varie mete, in Svizzera (dove conobbe i futuri scrittori di successo Mary Shelley e John Polidori), a Milano (dove entrò in contatto con Silvio Pellico e Vincenzo Monti) e a Venezia. E proprio nella città lagunare incontrò Teresa Gamba-Guiccioli.

Byron e Teresa, un grande amore ravennate

Circa ventenne e sposata con il sessantenne conte Guiccioli, la ravennate Teresa Gamba conquistò immediatamente il cuore di George Byron che decise di seguire la contessina a Ravenna. Nella città dei mosaici Lord Byron alloggiò anche all’Hotel Imperiale, dove oggi sorge la Biblioteca Oriani, ma per la maggior parte del tempo lo trascorse con Teresa a Palazzo Guiccioli (proprietà del marito di Teresa) nell'odierna via Cavour.

L’amore di Teresa Gamba ebbe un effetto estremamente benefico sul poeta che a Ravenna trascorse un periodo felice e di grande produttività dal punto di vista letterario. Nella città bizantina scrisse tre canti del suo Don Juan (opera nota, ma incompleta) e altri poemi, tra cui "La profezia di Dante".

Presumibilmente Palazzo Guiccioli fu anche teatro  delle prime cospirazioni politiche legate ai moti carbonari, con Lord Byron protagonista assieme a Ruggero e Pietro Gamba (rispettivamente padre e fratello di Teresa). L’idillio d’amore tra Lord Byron e Teresa Gamba proseguì fino al 1823, quando il poeta aderì alla spedizione per la guerra d'indipendenza greca contro l'Impero ottomano. Un’impresa da cui non fece ritorno: George Gordon Byron perse la vita a Missolungi (Grecia) il 19 aprile 1824.

L’eroe “byroniano”

Attraverso la sua vita e le sue scritture Byron affascinò (e continua ancora oggi a farlo) tutto il mondo. Infatti, tanto le sue opere quanto le sue vicende contribuirono a generare il mito dell’eroe byroniano. Un eroe a tutto tondo che fotografa al meglio il periodo ottocentesco. Nonostante una contrazione del tendine di Achille che lo rese zoppo sin dalla nascita, George Byron si distinse per una vita assolutamente avventurosa. Nuotatore e pugile, il lord poeta si distinse per le riunioni cospiratorie, le baruffe e, infine, per le imprese militari. 

Un eroe dotato di grande talento e passione, avversione per la società e le sue istituzioni. Byron nella sua vita provò avversione per l'alto rango, ma allo stesso tempo colse in ogni modo piaceri e privilegi. Conobbe tantissimi amori, ma per vari motivi tutte queste passioni vennero ostacolate. Ribelle e a volte arrogante, dovette confrontarsi con una vita agiata, ma anche da esule.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Amori, poemi e intrighi politici. Byron, il poeta lord che lasciò il cuore a Ravenna

RavennaToday è in caricamento