Anche a Ravenna arriva "Caffè sospeso": 11 locali aderiscono all'iniziativa
Propriamente riguardante il caffè, usava nei bar della città partenopea che quando una persona era particolarmente felice sorseggiava un caffè e ne pagava due, uno per quello che sarebbe venuto dopo. Era un caffè offerto al resto del mondo
Ravenna Centro Storico ha aderito come Associazione Culturale alla rete del Caffè Sospeso, che nasce a Napoli. La sua finalità è incentrata sulla promozione di eventi culturali dal grande impatto sociale e solidale, che corrisponde ai nostri principi fondanti. Propriamente riguardante il caffè, usava nei bar della città partenopea che quando una persona era particolarmente felice sorseggiava un caffè e ne pagava due, uno per quello che sarebbe venuto dopo. Era un caffè offerto al resto del mondo, un investimento sul futuro, una pratica di cortesia, cordialità e grande considerazione umana.
Undici bar hanno accettato di esporre la lavagnetta concessa in comodato d’uso gratuito partecipando così a questa iniziativa:
Hotel Diana, Via Girolamo Rossi 47
Caffetteria La Mimosa, Piazza Caduti per la Libertà 33
Caffetteria Dolce Salato, Via Filippo Lanciani 9
Caffè Belli, Via Guerrini 9
Caffetteria Rekiko, Via Gordini 10
Caffè Corte Cavour, Via Cavour 51
Caffè Letterario, Via Diaz 26
Forno Pasticceria Ristorante Caffetteria Coccinella, Via Faentina 63
CostaCafè, Piazza Andrea Costa 5
Alex & Paul, Via de Gasperi 11
Voilà Caffè, Via Berlinguer 70
Ravenna Centro Storico, spiegano i rappresentanti, “considera la dignità degli individui e la solidarietà tra le persone alti valori morali da sostenere e promuovere ed ha quindi abbracciato la filosofia del Caffè Sospeso con grande slancio. Siamo orgogliosi di portare Ravenna tra le città che partecipano a questo progetto e contiamo che altre caffetterie vogliano aderire e ci contattino. In alcuni esercizi l'iniziativa ha preso piede in maniera assolutamente inaspettata oltre al fatto che, nel perfetto spirito con cui l'iniziativa è partita, siamo nelle condizioni di diffondere molto di più la cultura di "approfittare" del caffè che non del lasciarlo pagato.
L'idea che abbiamo dell'iniziativa infatti non è quella di pura solidarietà sociale a favore dei meno abbienti, ma della diffusione di un concetto di rete, allegria, condivisione e relazione sociale che va esattamente nella direzione dello spirito con cui abbiamo creato l'associazione”.
