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Cronaca

Anche il Consorzio di bonifica della Romagna Occidentale alla Conferenza sulla montagna

Il Consorzio si occupa di circa 124.000 ettari di territorio montano che comprende anche le aree dei comuni di Brisighella, Riolo Terme e Casola Valsenio

Venerdì 6 novembre si è svolta, esclusivamente in remoto, nel rispetto delle norme atte a limitare la diffusione del Covid-19, la “Conferenza sulla montagna 2020”. Si tratta del confronto annuale fra UNCEM e ANBI dell’Emilia-Romagna (rispettivamente Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani e Ass. Naz. Bonifiche Irrigazioni Miglioramenti Fondiari) e la Regione Emilia-Romagna, per fare il punto sulle attività svolte dai Consorzi di bonifica nei comprensori montani, in particolare sui temi riguardanti la sicurezza del territorio.

Alla Conferenza ha partecipato anche il Consorzio di bonifica della Romagna Occidentale, che si occupa di un distretto montano che si estende per circa 124.000 ettari, di cui circa 75.000 nel territorio della Regione Emilia-Romagna (nei comuni di Brisighella, Riolo Terme, Casola Valsenio per quanto riguarda la provincia di Ravenna, Modigliana e Tredozio per la provincia di Forlì-Cesena, Casal Fiumanese, Borgo Tossignano, Fontanelice e Castel del Rio per la provincia di Bologna) e circa 49.000 ettari nel territorio della Regione Toscana (Marradi e Fiorenzuola in provincia di Firenze).

"Nel distretto montano, il Consorzio, con la sua qualificata struttura organizzativa appositamente dedicata, è costantemente impegnato nella programmazione, progettazione ed esecuzione di numerosissimi interventi di sistemazione idraulico-agraria e idraulico-forestale diffusi capillarmente nel territorio, atti a dare stabilità ai suoli, a prevenire e consolidare le erosioni e i movimenti franosi, a garantire una corretta regimazione dei corsi d’acqua, a mantenere le opere di viabilità minore", sottolinea Alberto Asioli, Presidente del Consorzio.

Una delle principali tipologie d’intervento è rappresentata dalla manutenzione e costruzione di briglie di bonifica, opere realizzate nei corsi d’acqua, in grado di ridurre la pendenza degli alvei e, quindi, la velocità della corrente, nonché di far sedimentare, a monte delle stesse, le materie trasportate. Si realizza così un efficace consolidamento delle pendici limitrofe. Particolarmente significativa è anche l’attività di difesa del suolo nella fascia calanchiva delle argille plioceniche, avente un elevato grado di instabilità. Tale attività, oltre ad aver consentito di recuperare all’uso produttivo agricolo più di 6.000 ettari di aree dissestate, previene efficacemente il degrado nelle restanti parti del territorio, a beneficio delle fertili zone di fondovalle - in passato soggette a essere saltuariamente investite da colate di argilla -, nonché dei corsi d’acqua della sottostante pianura, non più interessati, come una volta, da improvvisi e devastanti eventi di piena con acque torbide e melmose. A questa tipica attività di bonifica montana se ne aggiunge un’altra altrettanto importante nel campo irriguo, in cui gli interventi del Consorzio riguardano l’acquedottistica rurale, nonché la progettazione, realizzazione e gestione per conto delle aziende agricole di invasi irrigui collinari interaziendali.

Nel complesso negli ultimi cinque anni il Consorzio ha realizzato nel distretto montano oltre 80 progetti, per un valore totale superiore ai 34 milioni di euro. Alla Conferenza sono intervenuti, tra gli altri: gli Assessori regionali all’Agricoltura Alessio Mammi, alla Montagna Barbara Lori, all’Ambiente e difesa del suolo Irene Priolo, Massimiliano Pederzoli Presidente ANBI Emilia-Romagna e Francesco Vincenzi Presidente nazionale ANBI.

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