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Cronaca

Anche il sindaco al presidio di fronte all'Ausl: "La sanità sta andando a sbattere, è il momento di reagire"

Anche il sindaco Michele de Pascale questa mattina ha partecipato al presidio organizzato dai sindacati Fp Cigl, Cisl Fp e Uil Fpl a difesa della sanità pubblica, svoltosi di fronte alla sede di Ausl Romagna in via de Gasperi a Ravenna

Anche il sindaco Michele de Pascale questa mattina ha partecipato al presidio organizzato dai sindacati Fp Cigl, Cisl Fp e Uil Fpl a difesa della sanità pubblica, svoltosi di fronte alla sede di Ausl Romagna in via de Gasperi a Ravenna. “Ho aderito convintamente al presidio organizzato dalle categorie della funzione pubblica dei sindacati confederali, che chiedono maggiore attenzione a difesa della sanità pubblica - dichiara il sindaco -. Da molto tempo il consiglio comunale di Ravenna, anche attraverso un ordine del giorno approvato, ha lanciato l’allarme rispetto al finanziamento della sanità pubblica".

Si tratta di un appello "che in nessun modo può essere tacciato di strumentalità politica, in quanto è rivolto a un governo, questo, che purtroppo si sta muovendo in assoluta continuità con il governo Draghi rispetto al tema del definanziamento della sanità pubblica - prosegue il primo cittadino - È un appello rivolto anche alla Regione Emilia-Romagna che da una parte deve alzare i toni, insieme alle altre regioni e a prescindere dagli schieramenti, per chiedere al governo di aumentare le risorse, dall’altra, deve mettere in campo tutte le azioni possibili al fine di evitare una drastica riduzione di personale e un peggioramento dei servizi".

Si discuterà di questo anche oggi pomeriggio in una seduta del consiglio comunale dedicata proprio alla sanità. "Nei prossimi giorni intraprenderemo altre iniziative volte a sensibilizzare l’opinione pubblica e i decisori politici su questo tema fondamentale - conclude de Pascale - Il nostro sistema sanitario, tra sottofinanziamenti e assenze di personale, sta andando a sbattere: è arrivato il momento di reagire con forza e far comprendere che non si può andare avanti così”".

Esprime le propria solidarietà e vicinanza anche la deputata Ouidad Bakkali: "È sempre più drammaticamente evidente che il governo non sa o no vuole sostenere la sanità pubblica del paese e nell'ultima legge di bilancio il finanziamento della Sanità scende sotto la soglia del 7% del Pil. Soglia sotto la quale al di sotto si aprono serie difficoltà per la tenuta qualitativa del sistema. Oggi alla camera, come Partito Democratico, abbiamo presentato una mozione per assicurare un livello di risorse almeno pari a quello degli altri paesi europei, garantire nel Paese pari risorse fra le varie Regioni scongiurando i dati che la riforma dell’autonomia differenziata potrebbe causare".

"Si chiede inoltre di aggiornare e ampliare le patologie riconosciute, completare l’informatizzazione del sistema nazionale, contrastare il ricorso dei “medici a gettone”, riorganizzare la medicina territoriale, garantire l’integrale attuazione della legge 194 e, soprattutto, individuare le necessarie risorse per la formazione del personale e da destinare al rinnovo del contratto nazionale del personale sanitario. Se, dopo una pandemia, il governo non si attiva per avere una sanità pubblica di ottimo livello e per tutti – conclude Bakkali – vorrà dire che quella tragedia è accorsa invano. Il definanziamento, che purtroppo va in continuità con i governi precedenti è la risposta sbagliata e va affermato finalmente il principio che la sanità pubblica è un bene da difendere, diritto fondamentale che va garantito investendo sul personale, sulla capillarità e qualità dei servizi erogati”.

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