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Cronaca Faenza

Anche la piscina di Faenza chiude per protesta: "L’attività sportiva rischia di essere travolta dalla crisi"

"Non è pensabile aumentare biglietti e quote del 50% per far fronte all’aumento dei costi facendo ritornare l’attività sportiva ad una pratica elitaria", spiegano i gestori dell'impianto faentino

Dopo la piscina comunale 'Gambi' di Ravenna, anche la piscina di Faenza aderisce all’iniziativa "Domenica 6 febbraio piscine chiuse" promossa dalle principali sigle di categoria nazionali e regionali (Agisi, Assonuoto, Insieme si Vince, Piscine del Piemonte, Piscine Emilia Romagna e Sigis) riunite nel Coordinamento Associazioni Gestori Impianti Natatori.

"Nel perdurare dell’indifferenza nazionale rispetto ad un comparto ancor oggi limitato oltre il 50% causa pandemia, ed in un quadro degli aumenti delle forniture di gas ed elettricità (fin dalla primavera scorsa) che oggi vede costi più che raddoppiati, i gestori di piscine sono costretti a chiudere gli impianti domenica 6 febbraio - spiegano i gestori dell'impianto - E’ ovviamente un’azione per portare a conoscenza di tutti, anche di chi dovrebbe già saperlo bene, una situazione che vedrà impianti sportivi destinati a sicura chiusura".

"Il discorso non riguarda solo le gestioni - proseguono i gestori della piscina di Faenza - ma anche tutta l’attività sportiva praticata da semplici cittadini nei corsi o nuoto libero e l’attività agonistica che rischia di essere travolta dalla crisi del settore. Non è pensabile aumentare biglietti e quote del 50% per far fronte all’aumento dei costi facendo ritornare l’attività sportiva ad una pratica elitaria".

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