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Cronaca

Ansia e depressione post-pandemia in aumento tra i giovani: apre un nuovo punto di libero accesso

Dopo la pandemia il fenomeno del disagio giovanile - ansia, depressione e non solo - ha assunto dimensioni "preoccupanti e inquietanti". A dirlo è Rosario Cambria, responsabile progetti riabilitativi del Centro salute mentale di Ravenna

Dopo la pandemia il fenomeno del disagio giovanile - ansia, depressione e non solo - ha assunto dimensioni "preoccupanti e inquietanti". A dirlo è Rosario Cambria, responsabile progetti riabilitativi del Centro salute mentale di Ravenna, nel corso della Tavola rotonda svoltasi venerdì dal titolo "Agi, disagio, vita da social. Cosa sta succedendo ai giovani? In cerca di una buona notizia" promossa dall'Ufficio pastorale giovanile e vocazionale e settimanale diocesano Risveglio.

Il fenomeno non è solo nazionale, ma anche locale. Solo nel Centro di salute mentale di Ravenna, infatti, i nuovi accessi under 24 - ovvero ragazzi mai entrati in un ambulatorio di salute mentale - dal 2018 al 2022 hanno assunto un trend di crescita "molto importante", sottolinea il responsabile del Csm. Nel 2018 i nuovi accessi erano 218, nel 2019 si attestavano a 211, nel 2020 (anno che ha risentito dei lockdown) sono stati 167, ma nel 2021 sono saliti a 228. I dati del 2022 limitati da gennaio a settembre sono già a 226 new entry. Nel 2015, per capirci, erano solo 51.

Lo psichiatria del Dipartimento di salute mentale dell'Ausl Romagna riporta anche i dati del Rapporto Unicef 2021, secondo cui un giovane su sette soffre di disturbi di depressione e ansia, diagnosticati. "Significa che in una classe ne soffrono almeno 3-4 giovani", puntualizza. Cambria spiega poi come si manifesta questo malessere nei giovani: con atteggiamenti aggressivi o autolesivi - per esempio comportamenti a rischio o uso di sostanze stupefacenti. Ma il 'problema' principale riguarda il futuro: "Un adolescente che si imbatte in un disturbo depressivo è infatti una persona che pone una ipoteca sul suo futuro - chiarisce - e pone i presupposti per un disturbo della personalità".

Fa quindi l'esempio di un campo di pianticelle appena nate: "Se una grandinata le colpisce, alcune piante si riprendono in forma normale, questa è la resilienza - prosegue - altre restano deformate e senza intervento cresceranno in modo deformato e presenteranno prima un disturbo di adattamento e poi della personalità". E questa "non è una ipotesi - assicura - è un dato che stiamo vivendo". A monte, vi è per i giovani "una situazione di importante di isolamento", commisurabile a quella che vive un animale legato alla catena.

Lo psichiatra fa poi l'esempio di un topolino in una bacinella d'acqua che, lasciato solo, si lascia cadere. Se invece si mette nella bacinella un tappo di sughero vi si aggrappa, anche se non si salva dalla depressione. "E il portatile, il cellulare sono il sughero - spiega - un tentativo di trovare canale di relazione e di uscita all'esterno". Ma "da un punto di vista neurologico e psicologico è insufficente, inadeguato a sostituire una relazione vera e propria e quindi si ha livello di sofferenza cronica di difficile soluzione".

Infine Cambria illustra le iniziative poste in essere dalle istituzioni ravennati, tra cui l'imminente apertura di un "Punto di libero accesso" dedicato ai giovani che vivono queste condizioni, diverso dal Consultorio, aperto anche ai familiari che sentano necessità di supporto. Nel punto di libero accesso si può contare su uno staff multidisciplinare - Salute mentale e Neuropsichiatria infantile - che "raccoglie il fenomeno ed è in grado di indicare il trattamento più appropriato". (Dire)

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