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Cronaca Cervia

La bontà della tradizione: il 'contadino 2.0' torna a coltivare l'antico asparago di Pinarella

Intanto è in programma il progetto “L’Asparago di Maggio", un evento gastronomico che coinvolgerà alcuni ristoratori cervesi associati che organizzeranno serate a tema

Il sindacato ristoratori, in collaborazione il "contadino 2.0" Cristian Neri, sta curando la prima produzione e raccolta dell’antico asparago di Pinarella. Un prodotto ormai dimenticato, che potrebbe diventare una nuova eccellenza gastronomica della città di Cervia.

Il progetto realizzato dal sindacato Ristoratori Ascom Cervia, promosso dall’attuale Presidente Consuelo Benzi e dell’ex Presidente Roberto Bagnolini e in collaborazione con Cristian Neri di Pinarella, riguarda l’investimento sull’intero ciclo biologico per la produzione dell'antico asparago di Pinarella, prodotto d’eccellenza del nostro territorio che cresce nella terra sabbiosa e che oggi è ormai dimenticato e quasi fuori produzione. Le prime piante sono già a dimora nel terreno di Pinarella e sono curate dal contadino Neri, che ha messo a disposizione le semenze. Tra pochi mesi avverrà la prima raccolta che permetterà al sindacato Ristoratori di cominciare a promuovere questo prodotto - con l’obiettivo di portarlo, in pochi anni, a diventare una delle eccellenze gastronomiche della città di Cervia da far conoscere anche in altre località. Intanto è in programma il progetto “L’Asparago di Maggio", un evento gastronomico che coinvolgerà alcuni ristoratori cervesi associati che organizzeranno serate a tema. La prima produzione dell’antico asparago di Pinarella sarà cucinata in anteprima, lasciando i cuochi liberi di rielaborare ricette della tradizione e far riscoprire ai palati il sapore di un prodotto storico della città di Cervia.

"Dopo la scommessa vincente sul Cardo di Cervia, abbiamo deciso di rendere la sfida più grande - commenta Consuelo Benzi, Presidente del Sindacato Ristoratori Ascom Cervia - Assieme all’ex presidente del sindacato Roberto Bagnolini, investiamo su un prodotto d’eccellenza del nostro territorio che ormai è scomparso dalle nostre tavole, e vive però nei ricordi di tanti. Il nostro intento è quello di produrlo, all’inizio in piccole quantità, per farlo riscoprire ai palati più gustosi e credendo che possa essere l’ingrediente principale delle ricette della tradizione ma anche per abbinamenti più azzardati. Valorizzare i prodotti del territorio e a km 0 per noi è un principio fondamentale, e con questa piantumazione, che a maggio darà la prima raccolta, possiamo ritenerci davvero orgogliosi. Ringrazio anche Cristian Neri che ci ha messo a disposizione la terra e i primi semi".

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