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Cronaca

Cittadinanza onoraria ad Antonio Carile a 30 anni dall'insediamento universitario

L'Assessore Elsa Signorino, condividendo lo spirito della proposta, si è fatta carico di portarla all'attenzione del Sindaco e dell'Assessore all'Università Ouidad Bakkali

Nel trentennale dell'insediamento universitario ravennate è stata proposta la cittadinanza onoraria per Antonio Carile. La proposta è stata fatta da Ivan Simonini, Presidente delle Edizioni del Girasole di Ravenna, al termine della presentazione di giovedì al Mar, dopo aver ascoltato la lectio magistralis che Antonio Carile ha tenuto sul libro di Cesare Fiori "Tecnica e arte del mosaico antico". Introdotto da Linda Kniffitz ed Elsa Signorino, Carile ha catturato l'attenzione generale dei presenti e non si sentiva volare una mosca, benché parlasse a bassa voce. Ma alta è stata la lucidità della sua esposizione, conclusa con un lusinghiero elogio, inatteso dallo stesso Fiori, sul suo volume: "Gli studi sul mosaico non potranno prescindere da questa opera fondamentale negli anni a venire".

Ivan Simonini ha ricordato che nell'estate del 1988, sulla seconda giunta Dragoni, piombò un fulmine a ciel sereno: il piano del decentramento universitario prevedeva il decentramento da Bologna a Forlì e Cesena, ma non a Ravenna. Il Rettore Roversi Monaco fece sapere che ciò dipendeva anche dal fatto che Forlì e Cesena avevano costituito un ente di sostegno (Serinar) che a Ravenna mancava. Ravenna riuscì a riprendere rapidamente il treno dell'università grazie all'azione di quattro personaggi: il sindaco Mauro Dragoni diede subito istruzione di costituire l'ente di sostegno (Fondazione Flaminia), Raul Gardini dichiarò all'assemblea della Confindustria ravennate che il Gruppo Ferruzzi per l'università a Ravenna avrebbe fatto "il possibile, anzi più del possibile", Benigno Zaccagnini convinse il Ministro della Pubblica Istruzione Giovanni Galloni (della stessa corrente nella Dc) sull'opportunità di rivedere il piano, Antonio Carile (allora Preside della Facoltà di Lettere dell'Alma Mater) spese tutto il suo prestigio sia per convincere il Rettore sia per predisporre tutte le procedure necessarie per il decentramento, ivi compresa la ricerca di docenti disponibili a venire a insegnare a Ravenna.

Fu così che, appena un anno dopo l'esclusione di Ravenna dal piano governativo, iniziarono a fine 1989 nell'Aula Magna della Casa Matha le lezioni del Corso di Laurea in Beni Culturali. Ravenna aveva recuperato il tempo perduto, si era fatta trovare pronta al nuovo appuntamento e parte nevralgica del merito storico è da attribuire al ruolo svolto in quel contesto dal Preside di Lettere. Per queste ragioni Simonini ha proposto che ad Antonio Carile, nel 2019 (trentesimo anniversario dell'insediamento universitario ravennate) venga conferita la cittadinanza onoraria di Ravenna, nel corso di una solenne riunione del Consiglio Comunale, da tenersi nell'Aula Magna della Casa Matha, nel luogo dove l'avventura partì. L'Assessore Elsa Signorino, condividendo lo spirito della proposta, si è fatta carico di portarla all'attenzione del Sindaco e dell'Assessore all'Università Ouidad Bakkali e di verificare la realizzabilità tecnica del conferimento della cittadinanza onoraria o comunque di un'onorificenza all'altezza del personaggio.

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