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Cronaca

La Classense vuole 'salvare' l'archivio di 12mila foto che raccontano la Romagna di una volta

L'assessora Signorino: "L’Istituzione Biblioteca Classense sarebbe senz’altro disponibile ad accogliere e valorizzare al meglio il fondo fotografico"

Un enorme archivio fotografico (e sonoro) che racconta la storia della 'Romagna che non c'è più'. Dopo l'appello lanciato sui social da Giovanni Bellosi, la Romagna si "smuove" per cercare di non fare "emigrare" all'estero il patrimonio storico di Giovanni Zaffagnini, fotografo di Fusignano. Giovedì in municipio l’assessora alla Cultura Elsa Signorino, con il direttore dell’Istituzione Biblioteca Classense Maurizio Tarantino e quello della Fondazione Casa di Oriani Alessandro Luparini, ha incontrato Bellosi, autore di una raccolta di registrazioni sonore effettuate nel corso di una ricerca etnografica entro i confini linguistici della Romagna tra i primi anni Settanta e Novanta del Novecento, e Giovanni Zaffagnini, che nell’ambito della medesima ricerca ha realizzato 11.477 scatti fotografici.

L'archivio di 12mila foto di Giovanni Zaffagnini

Nel corso del dialogo si è dato atto che, fin dal 2008, le istituzioni locali si sono impegnate nella valorizzazione di tali risorse con diverse iniziative, tra le quali mostre e pubblicazioni. In particolare nel 2014 è partito un percorso, grazie a contributi regionali (attraverso l’Ibc), che ha visto la Fondazione Casa di Oriani avviare un importante lavoro di digitalizzazione e conservazione di fondi sonori. Percorso interrottosi alla fine del 2019 su iniziativa dell’Ibc, istituto successivamente incorporato nell’assessorato alla Cultura della Regione. Cogliendo il positivo segnale di interesse dell’assessore regionale alla Cultura Mauro Felicori, che ha dichiarato di stare pensando di proporre una legge che si prefigga di sviluppare e coordinare un archivio regionale sonoro e fotografico, articolato nelle diverse città emiliano romagnole, l’assessora Signorino ha anticipato che lo contatterà al più presto.

“Ci tengo a ribadire l’impegno dell’amministrazione – ha dichiarato Signorino – affinché questo percorso possa avere il migliore esito possibile. Proprio per questo la mia prima proposta all’assessore Felicori sarà quella che la Regione ripristini al più presto il contributo alla Fondazione Casa di Oriani, affinché possa riprendere il lavoro di digitalizzazione, auspicando che possa confluire in un disegno più ampio. Tale disegno potrebbe concretizzarsi con l’approvazione della nuova legge regionale e con una eventuale acquisizione, da parte della Regione stessa, del fondo Zaffagnini, essendo le fotografie strettamente complementari alle registrazioni sonore. Il legame è evidente e, sia dal punto di vista della conservazione che da quello della valorizzazione il percorso più naturale sarebbe quello di non separare quelle che di fatto sono due parti di una stessa unità. Qualora la Regione ne convenisse, l’Istituzione Biblioteca Classense sarebbe senz’altro disponibile ad accogliere e valorizzare al meglio il fondo fotografico e sicuramente ci sarebbe, sia da parte della stessa che da parte della Fondazione Casa di Oriani, la piena disponibilità a collaborare per far conoscere congiuntamente e al meglio i due fondi”.

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