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Cronaca

Sospettato di almeno 55 furti tra città e lidi: arrestato il ladro 'ghiotto' di prosciutti e fondo cassa

Riusciva a entrare nei locali e colpire nel giro di pochi secondi, ma tramite le immagini delle telecamere di sorveglianza, gli investigatori sono riusciti a rintracciarlo. Si stima un bottino di 1000 euro a colpo

E' sospettato di aver commesso almeno 55 furti tra febbraio e maggio di quest'anno e per questo è stato emesso un provvedimento di custodia cautelare in carcere nei suoi confronti. A finire in manette, dopo una minuziosa indagine della Polizia di Stato, è un 38enne italiano di origini straniere, da anni residente nel Ravennate, e che secondo gli agenti sarebbe autore di numerosi furti ai danni di negozi, bar e ristoranti del territorio. Lunedì sera è stato così eseguito l'arresto, su ordinanza del Gip Galanti, al termine di un'articolata indagine seguita dai Pm Daniele Barberini e Stefano Stargiotti. Sul 38enne pesano, in particolare, gli indizi raccolti dagli investigatori su 12 episodi, ma sarebbero almeno 55 i colpi che secondo la Polizia avrebbe commesso fra città e costa ravennate nel periodo tra febbraio e maggio. Un 'conto' al quale si potrebbero forse aggiungere altri colpi commessi nel periodo di giugno e luglio.

Il video dei colpi messi a segno dal ladro

Proprio da metà febbraio, nel Ravennate, si era assistito a una escalation di furti in vari negozi, bar e ristoranti in varie zone di città e forese. Su un totale di 55 episodi sono state svolte analisi minuziose da parte degli investigatori, dalle quali sono stati tratti dati utili all'identificazione di un unico autore, come ha precisato il capo della Squadra Mobile di Ravenna, Claudio Cagnini. A incastrare il 38enne sarebbe stato il suo "modus operandi caratteristico". In primo luogo l'accesso ai locali che avveniva in tempi rapidissimi, spesso usando un piede di porco e altri arnesi da scasso. "Tipico" anche il genere della refurtiva: il ladro avrebbe privilegiato infatti il fondo cassa delle attività colpite, ma in alcuni casi si sarebbe impossessato anche di generi alimentari quali prosciutti e bottiglie di vino, oltre che apparecchi elettronici come tablet e tv.

Gli oggetti e i vestiti rintracciati dalla Polizia che il ladro avrebbe utilizzato durante i colpi

La Polizia ha identificato anche il particolare travestimento adottato dall'autore dei furti: una bandana per coprire il viso, vestiti scuri, scarpe da ginnastica e l'onnipresente borsa a tracolla, utilizzata probabilmente per portare con sè gli arnesi da scasso. Come spiegato dal capo della Squadra Mobile, inoltre, il ladro era solito colpire varie attività sia in città che sui lidi ravennati spostandosi sempre a piedi: "Dalla città alla costa, fino alle Bassette. Faceva anche chilometri nel corso della notte per colpire vari negozi". Attraverso le telecamere si è potuta riscontrare l'estrema abilità del ladro, molto rapido nei suoi movimenti. In pochi secondi apriva le porte chiuse e poi si fiondava all'interno dei locali, "accontentandosi" anche di furti di poche centinaia di euro e, in alcuni casi, rubando direttamente il registro di cassa. Particolare era poi l'attenzione del criminale anche a muoversi nelle strade, subito pronto a nascondersi al minimo pericolo di essere notato dalle pattuglie.

Non solo il modus operandi, la Polizia sarebbe giunta all'identificazione del 38enne anche grazie ad alcuni particolari fisici raccolti attraverso le telecamere di videosorveglianza presenti in varie attività. Pochi fotogrammi sono bastati agli agenti della Polizia per svolgere un confronto con alcune foto segnaletiche e le foto presenti sui social network. Questo, unito a un'andatura decisamente particolare dell'autore dei furti: una camminata a piedi divaricati, a papera. I movimenti precisi e rapidi del ladro, hanno portato gli investigatori a pensare che il contesto criminale dell'autore ignoto fosse assolutamente ravennate. Come precisa Cagnini, l'uomo "era ben a conoscenza di come spostarsi e dove trovare rifugio". Con questo sospetto e le immagini delle telecamere gli agenti hanno svolto attenti confronti e sarebbero giunti a rintracciare il sospetto grazie a una serie di foto postate sui suoi profili Facebook e Instagram. Oltre alle caratteristiche fisiche, sarebbe stata identificata anche una catenina con appeso un crocifisso portata al collo presente sia nei fotogrammi delle videocamere di sorveglianza che nelle foto sui social del sospetto.

Una serie di indizi che hanno portato all'arresto del 38enne, già noto alle forze dell'ordine per furti e rapine commessi in giovane età e che per questo genere di crimini avrebbe passato circa 7 anni in carcere, uscendo poi nel 2021. Secondo la Polizia, l'uomo conosceva la città a menadito, trattandosi di una persona cresciuta in città, dove si era già messa in azione nei primi anni Duemila. Dopo vari giorni di appostamenti, gli agenti hanno quindi trovato l'uomo a San Michele, dove si stava spostando da un altro luogo, un appartamento, nel quale sono stati trovati dei vestiti e una borsa a tracolla, verosimilmente utilizzati nell’esecuzione dei colpi. Un'abitazione che non era riconducibile al 38enne e dove il proprietario non era presente. Un arresto per nulla semplice, dato che, negli ultimi 15 giorni, il sospetto non si era praticamente mai mosso dai suoi nascondigli in orari diurni. Al momento, non ci sono ulteriori indagati in questa vicenda e non sono emerse prove su possibili complici.

Da quanto ricostruito dagli inquirenti, il 38enne attualmente non svolgeva attività lavorative, e si era da poco lasciato con la sua compagna di vita. La Polizia ritiene anche che l'uomo si fosse liberato del proprio telefono e delle schede telefoniche nel mese di gennaio, subito prima che partisse l'escalation di furti: "Era determinato a iniziare questo percorso criminale", commenta il capo della Mobile. I colpi attribuitigli erano perlopiù di entità "modesta", con guadagni che andavano dai 500 ai 2000 euro a furto, un quantitativo al quale vanno aggiunti i vari generi alimentari frutto dei delitti. Si stima al momento una media di 1000 euro a colpo. Il ladro, poi, si sarebbe servito di una serie di appoggi funzionali alla zona stabilita per i colpi. In pratica, dopo aver colpito varie attività nel giro di una o due settimane cambiava luogo, sfruttando appartamenti "in contesti di amicizia".

Secondo la Polizia, il sospetto non avrebbe avuto problemi a farsi riprendere dalle telecamere, mentre stava molto più attento ai sistemi di allarme. I colpi, come già detto erano solitamente molto rapidi, ma in assenza di allarmi poteva impiegare anche 15 minuti per il colpo. E proprio l'assenza di allarmi ha causato difficoltà nelle indagini della Polizia. Molti furti sono stati infatti scoperti solo le mattine seguenti e così nel corso delle notti era quasi impossibile poterlo intercettare.

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