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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Un passato 'turbolento' con oltre 4 anni di condanne: sorpreso ed arrestato mentre fa la spesa

L'individuo era noto agli inquirenti per il suo passato “turbolento” e proprio per questo allontanato dall’Italia con un provvedimento definitivo del giudice di sorveglianza di Genova nel 2010.

Deve scontare quattro anni e 8 mesi di reclusione per estorsione, furto, minacce, armi, violenza privata ed altro ancora. Un albanese di 47 anni, domiciliato a Ravenna, è stato arrestato lunedì pomeriggio dagli agenti delle Volanti della Questura bizantina. L'individuo era noto agli inquirenti per il suo passato “turbolento” e proprio per questo allontanato dall’Italia con un provvedimento definitivo del giudice di sorveglianza di Genova nel 2010.

Lo stesso, infatti, al tempo doveva scontare in Italia un cumulo di pene tanto che aveva optato, davanti al magistrato di sorveglianza, per la definitiva uscita dall’Italia piuttosto che scontare un anno di galera e pagare una multa di 4.000 euro. All’epoca fu accompagnato all’aeroporto di Roma Fiumicino ed imbarcato sul volo per Tirana. In questi anni si sono conclusi altri processi a suo carico tanto che la Procura di Ravenna ha emesso una esecuzione di un’altro cumulo di pene per 3 anni e 8 mesi di reclusione per i reati di estorsione, furto, minacce, armi, violenza privata ed altro ancora.

Martedì l'extracomunitario è stato notato e riconosciuto da un agente delle volanti, libero dal servizio, al centro commerciale Esp mentre stava facendo la spesa. Immediatamente fermato ha esibito una carta di identità con generalità diverse dalle proprie ma con la sua fotografia. Accompagnato in Questura, ha continuato a sostenere con forza la propria onorabilità e l’errore di persona. Solo la comparazione delle impronte digitali ha messo fine alla “commedia”.

Lo stesso deve rispondere ora di un cumulo di reati e anni di carcere da scontare. Infatti ai 3 anni e 8 mesi si aggiunge l’anno e i 4.000 euro del 2010, oltre a subire un processo mercoledì mattina per il reingresso clandestino in Italia, che prevede una pena sino a 4 anni di reclusione. Processo che dovrà giudicare anche le false generalità fornite alla polizia e la falsità materiale del documento sequestrato.

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