Rifiutato dall'amica la picchia e la costringe in casa: arrestato un 22enne
Il fatto è avvenuto alle prime luci dell'alba di venerdì. I due ragazzi avevano trascorso la serata insieme, dopo che lui stesso era andato a prenderla a Faenza
Rifiutato dall'amica, l'ha picchiata, obbligandola a stare in casa. Un 22enne di nazionalità serba è stato arrestato con l’accusa di violenza, minaccia e resistenza a pubblico ufficiale, violenza privata e maltrattamenti in famiglia. Il fatto è avvenuto alle prime luci dell'alba di venerdì. I due ragazzi avevano trascorso la serata insieme, dopo che lui stesso era andato a prenderla a Faenza. Una volta giunti a casa i due sono arrivati ad atteggiamenti intimi che però il giovane deve aver equivocato.
La ragazza infatti, man mano che le attenzioni si facevano più pressanti, ha precisato che non voleva avere un rapporto sessuale, fermando le ambizioni del 22enne e si rivestiva. Dal rifiuto della donna è nata una discussione che seppur accesa, inizialmente non è sfociato in null’altro che delle urla: quando però per lei si è rivestita per tornare a casa, il ragazzo ha perso la testa, schiaffeggiandola. In un secondo momento, quando quest’ultima è riuscita a divincolarsi e scappare alla porta, lui le ha bloccato fisicamente l’uscio frapponendosi con il proprio corpo.
Anche il tentativo disperato di chiamare le forze dell'ordine con il proprio cellulare è andato a vuoto, dopo che il 22enne le ha strappato di mano il telefono sbattendolo a terra con violenza, prima di riprendere spintonarla violentemente contro il muro. A questo punto però le urla sono state udite anche dalla mamma e dalla sorella del ragazzo, che subito sono accorse in soccorso alla malcapitata e distraendo il ragazzo, sempre più fuori di sé, sono riuscite finalmente a chiamare le forze dell'ordine.
Immediatamente sono giunti gli uomini in divisa; purtroppo questo non è servito a placare le ire del giovane, che prima ha dato uno schiaffo alla sorella per aver chiesto aiuto e poi si è scagliato anche contro il personale di sicurezza intervenuto, che si sono visti costretti ad immobilizzarlo per accompagnarlo in caserma. Processato per direttissima, ha rimediato una condanna a 6 mesi di carcere, pena sospesa.
