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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Castel Bolognese

Stalking, incubo finito per una 40enne: l'ex aveva minacciata con l'acido

L'extracomunitario è stato arrestato nella tarda serata di lunedì dai Carabinieri di Castel Bolognese insieme ai colleghi del Nucleo Operativo e Radiomobile di Faenza per stalking, violenza privata e danneggiamento

Per aggredire l'ex compagna l’ha aspettata nei pressi dell’abitazione a Castel Bolognese. Quando l’ha vista salire in auto ha ridotto in frantumi il parabrezza prendendolo a pugni nonostante la presenza in auto della figlia di soli tre mesi. Il tempestivo intervento dei Carabinieri ha posto fine ad una lunga serie di violenze ed atti persecutori fra cui anche la minaccia di usare nei confronti della sua ex compagna l’acido muriatico. In manette è finito un tunisino di 29 anni, senza fissa dimora.

L'extracomunitario è stato arrestato nella tarda serata di lunedì dai Carabinieri di Castel Bolognese insieme ai colleghi del Nucleo Operativo e Radiomobile di Faenza per stalking, violenza privata e danneggiamento. Ora si trova a disposizione della magistratura (pubblico ministero Stefano Stargiotti). La vittima è una 40enne castellana, costretta ad una serie di maltrattamenti che andavano avanti da diversi mesi mediante ripetute violenze fisiche e psicologiche nonché minacce. 

I due avevano interrotto la relazione dopo l’ennesima violenza patita dalla donna che era stata picchiata quando si trovava all’ottavo mese di gravidanza. Pertanto si era convinta, con il sostegno dei familiari, a chiudere il rapporto. L’uomo, con il pretesto di vedere sua figlia, già da qualche mese aveva dato inizio ad una serie di comportamenti persecutori e vessatori come appostamenti, pedinamenti, telefonate e minacce molto “pesanti”, fra cui quella risalente ad una settimana fa l’ha minacciata di colpirla con acido muriatico per farle patire le stesse sofferenze da lui sopportate dopo la separazione). 

Dopo le denunce della donna, i Carabinieri di Faenza avevano anche intensificato la vigilanza facendo spesso “tappa” all’esterno della sua abitazione per scoraggiare le “incursioni” dello stalker. Lunedì il 29enne, durante l’ennesimo appostamento, quando ha visto uscire dall’abitazione la sua ex convivente, probabilmente accecato dalla rabbia si è scagliato verso l’auto sulla quale era salita la 40enne poco dopo aver assicurato ad un seggiolino anche la figlia della donna di appena tre mesi. Lo straniero ha impedito alla donna di allontanarsi aggredendola fisicamente dopo aver danneggiato con i pugni il parabrezza e ridotto in frantumi il finestrino. 

Fortunatamente la bambina che si trovava seduta sul seggiolino posteriore non è stata investita dai frammenti di vetro schizzati nell’abitacolo. La 40enne, invece, si è procurata delle piccole lesioni sulle braccia. Inoltre le sono andati in frantumi gli occhiali da vista.  Al termine delle ricerche avviate subito dopo la segnalazione al 112 della vittima, nel frattempo rifugiatasi da un parente, i militari dell’arma rintracciavano l’aggressore presso la stazione ferroviaria di Castel Bolognese, dove si era diretto molto probabilmente per lasciare la città.

Il tunisino, già in passato aveva dimostrato la sua indole violenta: oltre ad essere già stato condannato per violenza e minaccia a pubblico ufficiale, è recidivo per ciò che attiene la violenza sulle donne che hanno avuto relazioni sentimentali con lui: soltanto l’anno scorso era stato denunciato sempre dagli uomini dell'Arma per maltrattamenti nei confronti di una sua compagna abitante nel ravennate: una prima volta l’aveva picchiata per futili motivi di gelosia procurandole un trauma facciale con frattura del setto nasale mentre in un’altra occasione l’aveva picchiata, procurandole lesioni guaribili in oltre venti giorni.

Al termine dell’udienza di martedì mattina il giudice Rossella Materia ha convalidato l’arresto ravvisando “un concreto, grave ed attuale rischio di reiterazione del reato avendo l’indagato ribadito anche nel corso dell’interrogatorio la propria intenzione fermissima ed a sua opinione giusta di vedere la figlia anche a costo di compiere ulteriori atti in danno della madre, come quelli fino ad ora commessi”. Il giudice nel disporre la liberazione dell’arrestato gli ha contestualmente applicato il divieto di dimora in provincia di ravenna nonché il divieto di comunicare con la persona offesa attraverso qualsiasi mezzo. L'udienza è stata fissata ad ottobre.
 

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