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Cronaca

Non rispetta l'obbligo di dimora: per il tunisino violento si aprono le porte del carcere

I controlli che sono seguiti dalla data della sottoposizione alla misura, effettuati anche la notte di Capodanno, sino a qualche giorno sono stati utili affinchè per l'extracomunitario si aprissero nuovamente le porte del carcere

Non ha ottemperato all'obbligo di dimora. Per questo motivo un tunisino di 23 anni è stato arrestato venerdì mattina dai Carabinieri. Il giovane era finito nei guai il 19 novembre scorso, quando venne fermato insieme ad un connazionale per rapina a persona e lesioni personali. In più occasioni i militari di Via Alberoni avevano riscontrato il mancato rispetto della misura cautelare imposta che lo obbligava a non uscire dall’abitazione dalle 20 alle successive 6.  I controlli che sono seguiti dalla data della sottoposizione alla misura, effettuati anche la notte di Capodanno, sino a qualche giorno sono stati utili affinchè per l'extracomunitario si aprissero nuovamente le porte del carcere.

IL PRIMO ARRESTO - Il primo arresto è avvenuto il 19 novembre scorso. Erano circa le 3, quando alla Centrale Operativa del Comando Provinciale era arrivata la segnalazione di un gruppo di extracomunitari che stava danneggiando auto parcheggiate, cassonetti, fioriere e quant’altro potesse capitargli a tiro. Sotto i fumi dell’alcol i due, poi arrestati, un 29enne ed un 23enne, si erano mostrati ancora più aggressivi. La pattuglia del Nucleo Operativo e Radiomobile intervenuta aveva sorpreso i tunisini mentre con calci e pugni si scaraventavano contro la saracinesca di un ristorante del posto.

I due alla vista dei Carabinieri avevano raccolto due bottiglie di vetro all’altezza del collo, impugnandole tipo mazza da baseball, dirigendosi con fare minaccioso verso i militari. Il più sfrontato della coppia addirittura, in un tentativo disperato di evitare l’arresto, nel momento in cui si sono trovati faccia a faccia, aveva offerto la somma di 50 euro ad uno dei Carabinieri. Per questo motivo era stato arrestato per tentata corruzione, oltre ai reati di oltraggio, violenza o minaccia, resistenza a pubblico ufficiale, diniego delle proprie generalità e danneggiamento, tutto in stato di ubriachezza.

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