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Cronaca

Assegno agli extracomunitari con almeno 3 figli: ridotti di un terzo i contenziosi

Da diversi anni il Comune di Ravenna tramite l'Assessorato alle Politiche sull'Immigrazione ha sollevato in sede regionale e nazionale il problema del riconoscimento dell'assegno alle famiglie di extracomunitari con almeno 3 figli

Da diversi anni  il Comune di Ravenna tramite l'Assessorato alle Politiche sull'Immigrazione ha sollevato in sede regionale e nazionale il problema del riconoscimento dell'assegno alle famiglie di extracomunitari con almeno 3 figli minori. La normativa italiana, non avendo recepito correttamente le disposizioni europee che prevedono parità di trattamento in materia sociale, consentiva l'accesso all'assegno unicamente a cittadini Italiani e dell'Unione.

Il contrasto della normativa interna con quella europea  ha provocato numerosi contenziosi tra Comuni, Inps e famiglie con la conseguenza che i Comuni venivano condannati in modo costante per condotta discriminatoria e al pagamento delle spese.
Il Comune di Ravenna si è mosso subito, attraverso varie azioni quali la pubblicazione di una guida multilingue, seminari, articoli e sottoponendo la questione sia a istituzioni e organismi nazionali (Ministero degli Interni, ANCI, Rete delle città interculturali, etc.) che in sede regionale, evidenziando le gravi difficoltà delle Pubbliche Amministrazioni che si trovavano nelle condizioni di rischiare la condanna nell'uno e nell'altro caso, ovvero sia autorizzando che negando la liquidazione dell'assegno ai cittadini extracomunitari lungosoggiornanti, per colpa della mancata applicazione della direttiva europea.

Dopo un intenso lavoro ed interesse per la questione, finalmente la normativa è stata in parte adeguata alle norme europee, riconoscendo il diritto all'assegno anche agli extracomunitari con carta di soggiorno e riducendo, così, il rischio di contenzioso per le Pubbliche Amministrazioni.

Tuttavia, l'ultima direttiva europea sull'immigrazione, la n. 98/2011, in corso di recepimento,  prevede l'accesso a questa prestazione sociale anche da parte di cittadini extra UE con permesso di soggiorno per lavoro o con autorizzazione al lavoro .
<<Abbiamo ottenuto, dopo un lungo lavoro, un terzo del risultato – dichiara l'Assessore all'Immigrazione Martina Monti – contribuendo attivamente alla modifica normativa e alla riduzione dei contenziosi legali a livello nazionale, fornendo una maggiore chiarezza a tutti i Comuni che si sono trovati in questa situazione di incertezza giuridica>>.

<<Siamo soddisfatti di questo primo risultato – continua l'Assessore Monti – ma continueremo a lavorare perché il rischio per i Comuni di essere condannati dai tribunali ordinari in materia di assegno familiare sia ridotto a zero, chiedendo il totale adeguamento della norma italiana alla disposizioni europee.>>

<<Il vantaggio di questa operazione – conclude l'Assessore – non è solo rilevante per le famiglie straniere numerose, ma soprattutto va a vantaggio dei Comuni e dei contribuenti, poiché le Pubbliche Amministrazioni avranno una certezza normativa che permetterà loro di non essere più esposti al rischio di contenziosi e a condanne onerose per colpa di una legge incompleta e poco chiara>>.

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