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Cronaca

La mamma di Greta fonda un'associazione per aiutare gli adolescenti transgender: "Ci sono tanti muri da abbattere"

"Attraverso lo sguardo di mia figlia ho capito quanto la scuola, la sanità, lo sport e la società in generale non siano per niente inclusivi e quanto ci sia da lottare per l’autodeterminazione"

A Ravenna nasce una nuova associazione di promozione sociale 'inclusiva'. Cinzia Messina, mamma di Greta Berardi - 13enne transgender ravennate dalla cui storia è nata anche una petizione per chiedere una nuova legge per le persone transgender - ha infatti fondato di recente l'associazione 'Affetti oltre il Genere Aps', nella quale ricopre il ruolo di presidente.

"Grazie a Greta mi sono addentrata in un meraviglioso mondo, nel quale esistono tante difficoltà e tanti muri da abbattere - spiega Cinzia - Attraverso il suo sguardo ho capito quanto la scuola, la sanità, lo sport e la società in generale non siano per niente inclusivi e quanto ci sia da lottare per l’autodeterminazione. Le difficoltà che Greta ha vissuto e deve affrontare quotidianamente per essere se stessa mi hanno portato a espormi e lottare con forza per un domani migliore, però sarà una lotta fatta con il sorriso, l’euforia e la passione, perchè penso che il pietismo e le lamentele non portino a nulla, e dal momento che dal nulla sono partita non ci voglio sostare".

"Dopo il coming out di Greta, i dubbi e il senso di impotenza sono spariti, quasi totalmente, sostituiti dal desiderio di capire, per essere di sostegno a mia figlia nel suo percorso - aggiunge Luigi Berardi, padre di Greta e anch'egli membro dell'associazione - Quando parlo con altri genitori spaventati dalla diversità espressa dai loro figli, suggerisco sempre di trovare un àncora, un punto fermo nel sentimento che provano per il loro figli e da lì, come abbiamo fatto io e la mamma di Greta, decidere di mettersi in discussione, non accettare più come verità assolute quello che pensavamo fino al momento in cui è toccato a noi essere inseriti fra gli "strani"".

Da qui l'idea di fondare l'associazione, che nasce dall’impegno di un gruppo di genitori di persone transgender con la necessità di dare voce alle istanze delle persone in età evolutiva che avvertono la propria identità di genere come non corrispondente al sesso assegnato alla nascita, con l’obiettivo di fornire informazioni sul tema dell’infanzia e dell’adolescenza transgender, di accogliere, dare ascolto e supporto a genitori e famiglie durante le tappe del percorso di affermazione di genere, orientandoli con l’ausilio di operatori, professionisti e centri dedicati presenti sul territorio. L’associazione si propone di valorizzare il riconoscimento del principio di autodeterminazione di ciascun individuo nell’identità di genere effettivamente percepita dalla singola persona indipendentemente dal sesso assegnato alla nascita, nonché di promuovere, con un approccio positivo, la cultura del rispetto delle reciproche differenze, cercando di prevenire, di contrastare e di non lasciar cadere nell’indifferenza tutti gli episodi di bullismo e discriminazione in ambito scolastico, nel mondo del lavoro, in famiglia, nello sport, nelle istituzioni e più in generale nella società con la finalità di creare ambienti formati e preparati ad accogliere.

Affetti oltre il genere Aps si propone, nel concreto, di organizzare attività laboratoriali nelle scuole di secondo grado atte a condurre un’analisi di ruoli e stereotipi legati al costrutto di genere in società, esaminando anche la rappresentazione massmediatica delle persone transgender e lgbtiq+ in Italia e il concetto di identità di genere (come previsto dalla Legge n. 107 sulla buona scuola del 13 luglio 2015); di accompagnare gli studenti transgender e le loro famiglie nella transizione sociale e nel dialogo con le dirigenze scolastiche per l’ottenimento della 'carriera alias' (un accordo di riservatezza tra lo studente, la sua famiglia e l’istituzione scolastica attraverso il quale si sostituisce il nome anagrafico con il nome di elezione della persona transgender in tutti i documenti o strumenti interni alla scuola come il registro elettronico e il libretto delle assenze), con la creazione di percorsi di inclusività nelle scuole per la prevenzione del bullismo omotransfobico e della violenza di genere; di avviare attività di formazione per docenti in ambito scolastico, per operatori socio sanitari e dipendenti delle pubbliche amministrazioni sul tema del transgenderismo; infine, di promuovere conferenze e dibattiti sul tema della varianza di genere in età evolutiva con esperti e professionisti del settore e, più in generale, sul tema dell’identità di genere e delle tematiche relative alla comunità lgbtiq+.

Nel perseguimento delle proprie finalità e tramite i suoi referenti presenti in diverse città del territorio nazionale, l’associazione considera fondamentale che le famiglie e gli affetti in generale possano condividere le proprie esperienze nella varietà di contesti in cui si trovano a vivere e operare, ritenendo che una costante, corretta e capillare informazione circa le tematiche transgender sia un aiuto indispensabile a chiunque viva momenti di difficoltà nella propria affermazione personale.

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