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Cronaca

L'Ausl replica al sindacato infermieri: "Momento complesso, ma il sistema sanitario regge"

Il direttore sanitario di Ausl Romagna, Altini: "Si tratta di una situazione di criticità moderata. Parlare di sanità che non regge pare un giudizio non supportato da dati oggettivi"

Non si è fatta attendere la replica di Ausl Romagna in seguito alla lettera firmata da Gianluca Gridelli, presidente del sindacato degli infermieri e operatori sanitari "Nursing Romagna-Imola", secondo il quale "il sistema sanitario non reggerà alla quarta ondata pandemica". Il direttore sanitario dell'Ausl Romagna, Mattia Altini, ha quindi cercato di tranquillizzare i cittadini: "Il momento è certamente complesso e richiede sicuramente la massima abnegazione da parte di operatori sanitari, che ringrazio, e dell’attenzione dei cittadini a comportamenti corretti, ma siamo certi di poter rassicurare la popolazione sul fatto che il sistema sanitario pubblico della Romagna sia in grado di reggere l’ennesima ondata pandemica, anche grazie a validissimi professionisti, e che i toni di questa missiva appaiono allarmistici e non contestualizzati".

Da febbraio a giugno 2020 sono state acquisite in incremento circa 700 unità di personale, e al 31 dicembre 2021 rispetto al 2019 sono stati circa 1.700, ovvero, rispetto al giugno 2020, sono aumentati di circa 1000 unità. Il reclutamento è servito per sostenere il tracciamento e la campagna vaccinale. Ad oggi l'Ausl Romagna registra 695 dipendenti assenti perchè positivi al Covid-19, di cui 419 sono infermieri, 267 sospesi (di cui 143 infermieri, 1,9% del totale).

Un anno fa, in questa stessa settimana e durante il lockdown, i ricoverati in Romagna erano 612, mentre oggi sono 400. La stessa riduzione dei numeri si può segnalare nei reparti di subintensiva, e nei decessi  che un anno fa erano 134, mentre oggi sono 35. Attualmente è più alto il numero dei positivi, ma vengono gestiti, nel 98% dei casi, a domicilio.

"Non sono a conoscenza di quale sia la documentazione a cui il presidente fa riferimento ma, dalla dalla lettura puntuale della mia nota sul piano Covid Ausl Romagna, inviata il 20 dicembre ai direttori dei servizi sanitari, si afferma  che, contrariamente a quanto scritto dal sindacalista, per quanto concerne l’attività non Covid programmata la Direzione mediche di presidio potranno attivare, in base alla situazione epidemiologica, una rimodulazione delle attività privilegiando, per priorità, quelle che subiranno il minor impatto di salute in termini di rischio a causa del ritardo e comunque limitatamente alle risorse da rendere disponibili a supporto delle attività Covid” sottolinea il direttore Altini.

L'Ausl Romagna prosegue nella nota: "L’Azienda Usl, per sostenere lo sforzo e colmare le assenze, ha reclutato tutto il personale disponibile sul mercato del lavoro. Purtroppo, come rappresentato in più circostanze e rinvenibile nei documenti e nei dati sistematicamente resi pubblici da questa direzione, il mercato professionale italiano non rende possibile il reperimento per molte discipline mediche e professioni sanitarie. Ed è evidente come non si possa sostituire cio’ che non è reperibile".

"Si tratta comunque - conclude Altini - di una situazione di criticità moderata, almeno fino a che il numero dei ricoveri rimarrà contenuto. Parlare di sanità che non regge pare un giudizio non supportato da dati oggettivi. Ritengo infatti stia Resistendo, se pur con oggettive difficoltà, anche difficilmente superabili per mancanza di risorse che vorremmo acquisire".

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