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Cronaca

31 anni fa la tragedia dell'elicottero dell'Agip in cui persero la vita 13 persone

Per onorare l'anniversario dell'incidente mortale si terrà la cerimonia con la deposizione delle corone sul monumento in memoria dei caduti e la S. Messa in suffragio

Sono passati 31 anni dal tragico incidente dell'elicottero dell'Agip precipitato in mare a Marina di Ravenna. Giovedì 25 novembre si tiene la commerazione del trentunesimo anniversario della tragedia. Alle ore 11 si inizia con la deposizione delle corone sul monumento eretto in memoria dei caduti all'angolo fra via Trieste e via IV Novembre, alle 11.30 segue la celebrazione della S. Messa in suffragio nella Chiesa parrocchiale di S. Giuseppe a Marina di Ravenna.

La tragedia avvenne il 25 novembre 1990. A bordo dell'elicottero c'era il personale Eni per il cambio del turno di lavoro sulle piattaforme di produzione al largo di Marina di Ravenna. Nell’incidente morirono 13 persone: Beltrami Claudio, Melfi Giovanni, Ratti Simone, Semenzato Giancarlo, Baroncelli Giancarlo, Graziani Antonio, Montingelli Domenico, Nonnato Idilio, Aprea Angelo, Serpe Stanislao, Pelusio Nicola (comandante elicottero) Paolillo Giuseppe (copilota) e Bellinelli Alberto (tecnico).

L'assessora Randi: "La sicurezza sul lavoro è un tema attuale. Ancora oggi non si fa abbastanza"

Intervenendo in rappresentanza del Comune alla cerimonia di commemorazione delle vittime, l’assessora alle Attività produttive Annagiulia Randi ha dichiarato: “Sono passati 31 anni dalla tragedia che ha colpito la nostra comunità, in cui persero la vita 13 lavoratori nostri concittadini. Siamo qui oggi, a ricordarli, ad esprimere il nostro cordoglio alle famiglie alle quali troppo presto sono state strappate queste giovani vite. Non ci sono parole di conforto che possano lenire il dolore della perdita di una persona cara che anche a distanza di molti anni è lancinante per queste famiglie. Mi rivolgo proprio a quest’ultime rinnovando loro il profondo senso di riconoscenza che ognuno di noi dovrebbe nutrire verso chi ha perso la vita mentre compiva il proprio dovere".

"La nostra Costituzione fonda la nostra Repubblica sul lavoro e lo riconosce come un diritto imprescindibile che lo Stato e le istituzioni tutte hanno il dovere di promuovere e tutelare. Eppure ancora oggi, all’alba del 2022, assistiamo a troppi infortuni a troppi incidenti mortali sul lavoro. La sicurezza sui luoghi del lavoro è un tema attuale per il quale ancora oggi evidentemente non si fa abbastanza. Si deve fare di più. La sicurezza è un bene primario assoluto che deve essere perseguito e garantito dalla legge. Oggi dobbiamo rivolgere il nostro pensiero a quei giovani ragazzi che una mattina si sono recati al lavoro e non hanno più fatto ritorno alle loro case, dai loro cari. Noi tutti oggi - conclude l'assessora - siamo qui per fare in modo che vittime di tragedie come queste non vengano mai dimenticate, ma c’è solo un modo affinché la memoria non svanisca pian piano: impegnarci al massimo tutti quanti, ciascuno per le proprie competenze, affinché tragedie come questa non si ripetano e nessun’altra famiglia debba piangere un proprio caro".

Ravenna in Comune: "Ricordiamo la morte di 13 lavoratori"

Anche Ravenna in Comune ricorda le vittime dell'incidente: "Tanti morti tutti assieme così non sono più stati contati. Ma giorno dopo giorno i cosiddetti “incidenti” si susseguono e altre lavoratrici e altri lavoratori non rientrano a casa. Qualche volta per sempre. Come Ravenna in Comune crediamo che il miglior modo per ricordare i lavoratori che hanno perso la vita il 25 novembre di 31 anni fa, così come chi è deceduto in “incidenti” più recenti, sia quello di non limitarsi ad un rispettoso silenzio. Non era accettabile nel 1987, non lo era nel 1990 e non lo è oggi il morire durante il lavoro. Non lo è né se è il primo giorno e nemmeno se l’ultimo prima della pensione. Non è mai fatalità. C’è sempre una causa (o più) e dietro di essa una responsabilità (o più). Che la giustizia l’accerti o meno fa molta differenza. Ma non cambia i fatti: se ci si fa male è perché il rischio possibile è diventato accadimento. E questo continua ad essere inaccettabile, così come le parole di circostanza, sempre uguali, pronunciate dopo.

Come Ravenna in Comune continuiamo ad insistere perché sia data valenza all’Osservatorio per la Sicurezza e la Legalità del lavoro che abbiamo ottenuto nella scorsa consigliatura dopo lunga battaglia. È stata una vittoria dell’intero Consiglio che ci ha appoggiato nella richiesta. Sia ora il nuovo Consiglio a pretendere dal Sindaco che dia un senso allo strumento rendendolo comunale, come originariamente previsto, e dandogli un regolare funzionamento. Non risolverà i problemi, da solo, ma almeno consentirà di definirli per affrontarli uno per uno, senza le generalizzazioni dietro a cui si nascondono i falsi impegni. Diamo piena disponibilità ai nuovi membri del Consiglio per il supporto informativo che dovesse occorrere. Le commemorazioni non ci bastano più."

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