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Cronaca

AveRavenna scrive al ministro Franceschini: "Tutelare l'area dell'ex caserma Alighieri"

Il comitato chiede quindi "di tutelare, salvaguardare e valorizzare il patrimonio archeologico e culturale presente al disotto dell’area della ex Caserma"

Valorizzare dal punto di vista archeologica dell'area dell'ex caserma Dante Alighieri. E' l'appello che il comitato Ave Ravenna ha inviato attraverso una lettera al ministro per i Beni Culturali, Dario Franceschini. Nella missiva il comitato ricorda che "il Comune di Ravenna ed il Ministero della Difesa hanno sottoscritto un Protocollo di intesa il 10 dicembre 2010, per la valorizzazione della ex Caserma Dante Alighieri dove si propone la costruzione di palazzine residenziali e autosilos a parcheggio per oltre 400 auto nell’area della ex caserma in via Bixio".

"Dal Protocollo d’intesa è scaturito uno Studio per la valorizzazione ed alienazione della ex Caserma Dante Alighieri in data 6 dicembre 2012 - viene illustrato -. La Soprintendenza ai beni culturali dell’Emilia-Romagna ha evidenziato l’alta potenzialità archeologica dell’area per la probabile presenza di strutture insediative che dall’età romana pervengono fino a quella medioevale. La Soprintendenza ha prescritto però l’esecuzione di scavi di sondaggio e di verifica del sottosuolo solo se saranno previsti edifici con parti interrate. Riteniamo non giustificabile ed inaccettabile che lo Stato rinunci a far conoscere al mondo la città di Ravenna ai tempi dell’impero romano".

"L’area della caserma Dante Alighieri è quella dove si registra il più alto valore di potenziale archeologico della città - continua la lettera -. Si trova esattamente su uno dei cardini della città repubblicana. Nella divisione in zone della città antica vi si trova un intero isolato delimitato dalle attuali via di Porta Aurea e via Guidarello Guidarelli, solo lievemente traslata rispetto all’originaria strada che costituiva il prolungamento dell’antico asse stradale che si trova sotto l’attuale via Ercolana.  Nell’area la prima fase di occupazione si trova generalmente oltre i 4,5 m di profondità dal piano attuale di calpestio, ma le fasi tardo antiche si rinvengono anche a 2,5 m. A poche decine di metri, in via Morigia, il deposito archeologico raggiunge una profondità di 9 metri rispetto al piano di calpestio".

"La tradizione storico-erudita indica che nella zona doveva trovarsi l’Anfiteatro, il tempio di Apollo e quello di Mercurio e di Bacco - osservano dal comitato -. Nessuna delle due evidenze è sostanziata da prove archeologiche, ma è certo che l’area faceva parte integrale dell’impianto urbano antico, almeno a partire dal III sec. a.C. Non si registrano inoltre trasformazioni urbanistiche consistenti nel corso del Medioevo e fino al XIX secolo la zona è stata destinata ad orti, il che lascia ipotizzare un alto stato di conservazione delle strutture di età romana.  Le principali evidenze archeologiche che sono state documentate nell’area, sono la Porta Aurea e l’asse stradale pavimentato in basoli di trachite, che certamente costeggiava l’attuale costruzione della caserma e su cui si affacciavano gli edifici di età romana posti al di sotto del complesso militare".

"E’ stato inoltre rinvenuto un secondo asse stradale pavimentato al di sotto di via Nino Bixio che costeggia il complesso sul lato opposto e che delimitava l’isolato a sud-est - aggiungono -. La possibilità che all’interno dell’area si trovasse il tempio  di Apollo è indicata da Andrea Agnello, nella vita del vescovo Apollinare: “templum Apolinis, quod ante portam que vocataur Aurea,  iuxta amphiteatrum, suis orationibus demolivit”.  Nella pianta di Savini, in cui è riportata la topografia della città nel X  secolo, sono indicati anche i templi di Mercurio e Bacco, esattamente nell’area dove si trova attualmente la caserma.  E’ plausibile dunque che il deposito archeologico più consistente dell’area sia quello associato all’età romana, ma non è possibile escludere che prima di essere utilizzata come orti nel XVIII secolo, vi fosse un’occupazione ad uso residenziale, anche nel corso del Medioevo e in questo caso che il deposito archeologico si trovi a partire dal 1 metro di stratificazione al di sotto dell’attuale quota di calpestio".

Il comitato chiede quindi "di tutelare, salvaguardare e valorizzare il patrimonio archeologico e culturale presente al disotto dell’area della ex Caserma. Rivolgiamo questo appello per non rottamare la nostra storia, chiedendole di intervenire affinché si tuteli e si valorizzi il comune patrimonio archeologico esistente nel sottosuolo dell’area della ex-caserma Alighieri di Ravenna, avviando delle campagne di scavo affinché l’intera area diventi museo archeologico a cielo aperto nel cuore della nostra città, per l’amore della storia di questo nostro Paese".

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