Bagnacavallo, progetto Area Naviglio 2. Le associazioni: "Un errore da recuperare"
Per le associazioni è importante che in tale documento "sia scritto a chiare lettere che il territorio va salvaguardato, prevedendo vincoli stringenti sulla nuova edificazione, tenuto conto delle caratteristiche dei diversi territori"
“Il progetto riguardante l’area Naviglio 2 a Bagnacavallo è nato in tempi e circostanze sideralmente differenti dalle attuali. L’economia del 2004 non è neppure lontanamente paragonabile, purtroppo, a quella di oggi. E siamo convinti che sia assurdo che gli effetti di una pianificazione del 2004 – nata in quei tempi per esigenze differenti – possa spiegare i suoi effetti negativi sul presente”. E’ questa la reazione delle associazioni di categoria del commercio – Confcommercio e Confesercenti, alla notizia che la decisione sulla possibilità di consentire l’insediamento di una grande superficie per il commercio al dettaglio alimentare sarà nuovamente all’Ordine del Giorno del prossimo Consiglio Comunale di Bagnacavallo del 29 giugno.
“Abbiamo cercato di spiegarlo in tutti i modi agli amministratori (al sindaco Eleonora Proni e al vice sindaco Giacomoni) che si sono lasciati convincere dell’inevitabilità di una siffatta decisione dai tecnici - continuano le associazioni di categoria -. Abbiamo quindi chiesto alla Amministrazione di Bagnacavallo e alla Unione dei Comuni della Bassa Romagna di adottare tutte le misure atte a garantire che l’intervento abbia il minor impatto sul territorio, sia riguardo alla delibera attuativa che successivamente dovrà adottare la Giunta di Bagnacavallo, sia riguardo alle modifiche agli strumenti urbanistici per la positiva gestione di simili evenienze in qualunque territorio dell’Unione dei Comuni”.
In particolare le associazioni dichiarano di nutrire “forte fiducia nell’atto di indirizzo politico che i Sindaci con la delega alle Attività Economiche e all’Urbanistica – Pasi e Ranalli – e il sindaco di Bagnacavallo Proni intendono sottoporre alla approvazione della Giunta dell’Unione dei Comuni per evitare che si verifichino nuovamente situazioni simili”. Per le associazioni è importante che in tale documento “sia scritto a chiare lettere che il territorio va salvaguardato, prevedendo vincoli stringenti sulla nuova edificazione, tenuto conto delle caratteristiche dei diversi territori”. Mentre per quanto riguarda la riqualificazione dell’esistente “deve essere prevista la concertazione di misure compensative – risorse per la promozione, realizzazione di parcheggi, ridisegno di parti della città funzionali alla esigenza di salvaguardia del tessuto commerciale e artigianale nei centri – che mantengano ed anzi possano incrementare l’attrattività dei centri urbani”.