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Cronaca Bagnacavallo

Bagnacavallo celebra i 77 anni dalla Liberazione: "La resistenza è sinonimo di responsabilità e di consapevolezza"

La sindaca Proni: "La nostra è un comunità consapevole e avvertiamo la responsabilità dell’eredità che ci è stata consegnata e vogliamo esserne all’altezza, affidandola alle generazioni future"

Si è celebrato martedì mattina in piazza della Libertà il 77° anniversario della Liberazione di Bagnacavallo. Dopo la messa delle 9.30 presso la Collegiata di San Michele ci sono stati la deposizione  di una corona presso il Monumento ai Caduti di piazza della Libertà e il saluto della sindaca Eleonora Proni. Erano presenti il comandante della Stazione dei Carabinieri Giuseppe Lettini, il parroco Ugo Facchini e i rappresentanti delle associazioni aderenti al Comitato Permanente Antifascista. Nella stessa mattinata una corona di fiori è stata deposta presso il cippo di via Borgo XXI Dicembre.

La cerimonia per l'anniversario della Liberazione di Bagnacavallo

"La Liberazione non è certo un processo – ha sottolineato la sindaca Proni – che è terminato per la nostra comunità e per tutti noi nell’inverno del 1944. Continua a interpellare la nostra responsabilità sociale e politica ma anche individuale nel combattere le nuove povertà, le sudditanze a pregiudizi di ogni natura, le oppressioni culturali dell’ignoranza e della negazione del sapere e della scienza, le ingiuste diseguaglianze nella distribuzione delle risorse materiali e culturali".

"La Resistenza – ha aggiunto – è per noi sinonimo di assunzione di responsabilità, di consapevolezza del nostro ruolo nella storia, di solidarietà e di scoperta dell’azione comune, di coraggio, di intraprendenza, di lealtà, di senso di prospettiva, di lotta per la giustizia. Forse mai come in questo tempo ci si è resa così evidente l’importanza dell’azione collettiva per contrastare la pandemia, il valore delle istituzioni e dell’azione dello Stato nelle sue articolazioni, la necessità della cooperazione tra i popoli, il ruolo fondamentale delle istituzioni sovranazionali".

"I nostri padri – ha concluso la sindaca – ci hanno insegnato a guardare le cose vicine e le cose lontane non rinunciando a fare del nostro meglio per dare un senso positivo allo sviluppo e alla storia. La nostra è un comunità consapevole e avvertiamo la responsabilità dell’eredità che ci è stata consegnata e vogliamo esserne all’altezza, affidandola alle generazioni future. Ogni momento che celebriamo non è un rito vuoto e un appuntamento di abitudine ma esprime la nostra profonda attenzione alla storia e il nostro desiderio di ritrovarci insieme per trarre nuova forza e contribuire, per quello che possiamo, a un futuro di giustizia e di pace".

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