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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Bagnacavallo

Bagnacavallo celebra i cento anni di Alberto Toni, cavaliere della Repubblica

Accompagnato dalla figlia Manuela, dal genero Giovanni, dai nipoti e dai familiari, è stato accolto in Municipio dal sindaco Eleonora Proni e dal prefetto di Ravenna Francesco Russo che gli ha consegnato l’onorificenza

Sono stati festeggiati domenica a Bagnacavallo i cento anni di Alberto Toni. Accompagnato dalla figlia Manuela, dal genero Giovanni, dai nipoti e dai familiari, è stato accolto in Municipio dal sindaco Eleonora Proni e dal prefetto di Ravenna Francesco Russo che gli ha consegnato l’onorificenza di cavaliere della Repubblica. 

«Siamo veramente felici di consegnarle questa onorificenza – ha sottolineato il prefetto Russo – perché la nostra Repubblica è nata proprio grazie all’impegno e al sacrificio di uomini come lei.» La richiesta di conferimento del cavalierato era stata promossa dall'Associazione Combattenti e Reduci, rappresentata nell'incontro di domenica mattina dal presidente provinciale Silverio Gaudenzi e da Antonio Guerra della sezione di Bagnacavallo. 

Toni ha poi ricevuto gli auguri del sindaco Eleonora Proni, che gli ha donato una pergamena e la medaglia della città, e del presidente dell’Asp dei Comuni della Bassa Romagna Pier Luigi Ravagli, che gli ha consegnato una miniatura del palazzo delle Opere Pie di Bagnacavallo e il giornalino dei lavori degli anziani della casa protetta. Il tenente colonnello Mario Doria, presidente dell'Associazione Nazionale Artiglieri sezione di Ravenna, ha donato a Toni la tessera di socio onorario e il Crest dell'associazione. Toni ha poi ricevuto gli auguri del comandante della Stazione dei Carabinieri di Bagnacavallo luogotenente Antonio Brignani, della direttrice dell'Asp Monica Tagliavini e della professoressa Mariangela Rondinelli.
Toni ha voluto ringraziare calorosamente tutti gli intervenuti. Ancora lucido e in buona salute, non segue regimi dietetici particolari e ogni giorno fa quindici minuti di cyclette.

Nato a Bagnacavallo da una famiglia contadina, Alberto Toni ha svolto per tutta la vita l’attività di agricoltore. Nel maggio del 1940 fu chiamato alle armi: lasciò così la famiglia, il lavoro nei campi e la fidanzata Loredana per entrare nel 2° Reggimento Artiglieria Celere - 4a Batteria - 2° Gruppo - Ferrara. Dopo un periodo di addestramento a Gemona, in Friuli, e a seguito dell’entrata in guerra dell’Italia, il reggimento di Toni venne inviato in Africa, il 17 gennaio 1941. Iniziò così il lungo anno del caporalmaggiore bagnacavallese nel deserto libico, un’esperienza dura che terminò nel 1942 con la cattura da parte dell’esercito britannico e la conseguente prigionia. E fu proprio nei primi giorni di prigionia in Africa, con moltissimi commilitoni ammassati all’interno di un recinto circondato dal filo spinato, che Toni smarrì il suo diario. In seguito il caporalmaggiore venne inviato nel campo di Armathwaite, piccolo villaggio tra Penrith e Carlisle, nella contea del Cumberland, nel nord dell’Inghilterra. Rientrato in Italia, tornò all’originario mestiere di agricoltore, e sposò la fidanzata Loredana dalla quale ebbe la figlia Manuela. Nel mese di giugno del 2011 in Municipio giunse per posta elettronica dalla zona di New Plymouth, in Nuova Zelanda, una richiesta di informazioni a proposito del cittadino di Bagnacavallo “Toni Albert”. La famiglia del militare neozelandese Joseph Miller, che aveva ritrovato il diario, era riuscita infatti grazie all’aiuto di un’insegnante di italiano a individuare la zona di provenienza dell’autore di quel diario di guerra.  Il diario fu poi consegnato, in una cerimonia pubblica svolta il 27 agosto 2011, direttamente nelle mani di Toni da Ron Miller, figlio del militare neozalendese che l'aveva ritrovato. La cerimonia venne ripresa da una giornalista di Tvnz, televisione di stato neozelandese, che rimase colpita dalla generosità e dalla cordialità di Toni al punto da tornare a trovarlo di recente, in occasione di un viaggio in Europa, insieme all'insegnante di italiano che aveva contribuito a rintracciarlo. 

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