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Cronaca Faenza

Abbandonata a 2 anni in strada e salvata dalle suore, oggi Maria ha una nuova famiglia: "Continua a dire a tutti che è felice"

E' una dolcissima storia di accoglienza quella di Maria, 14enne afgana nata con idrocefalo e spina bifida e arrivata in Italia un anno fa esatto. La giovane era stata abbandonata all'età di due anni dai genitori sulle porte di una moschea di Kabul

Abbandonata quando aveva appena due anni dai genitori, finalmente dopo 12 anni ha trovato una famiglia. E' una dolcissima storia di accoglienza quella di Maria, 14enne afgana nata con idrocefalo e spina bifida e arrivata in Italia un anno fa esatto. La giovane, disabile gravissima, era stata abbandonata all'età di due anni dai genitori sulle porte di una moschea di Kabul. Accolta poi dalle Suore missionarie della Carità di Madre Teresa sempre a Kabul, è fuggita con un volo militare il 25 agosto 2021 mentre la situazione in Afghanistan precipitava.

"I talebani minacciavano di bruciare la casa delle suore, così loro sono partite per Roma insieme ai 14 bambini che ospitavano, tutti gravemente disabili - racconta Chiara Bosi, che da una settimana ha accolto Maria nella sua casa famiglia della Comunità Papa Giovanni XXIII a Faenza - A Roma la Comunità Papa Giovanni si è impegnata a cercare una famiglia per ognuno di loro. Noi abbiamo saputo di questi bambini e, attraverso la nostra Comunità, abbiamo fatto richiesta di accoglienza. A giugno io e mio marito, insieme ai nostri figli, abbiamo iniziato a fare avanti e indietro tra Faenza e Roma per conoscere Maria. Le suore mi hanno insegnato la sua gestione "infermieristica", che è molto impegnativa. Ha bisogno di cure e presenza, io in pratica sono con lei tutto il giorno tutti i giorni. Per fortuna l'Ausl e i pediatri dell'ospedale di Faenza ci stanno seguendo molto bene e i costi per le sue cure mediche sono coperti; poi ci sono corsi, ausili e altre cose che invece sono a carico nostro".

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Nonostante i suoi 14 anni, Chiara si riferisce a Maria chiamandola 'bambina': "Anche se anagraficamente ha 14 anni, sia fisicamente che a livello comportamentale non ne dimostra più di 8 - spiega la madre affidataria - E' molto sorridente e dolce, parla bene sia l'italiano che l'inglese. Sicuramente non è facile: lei non ha mai avuto una famiglia e non conosce le dinamiche familiari, richiede molta disponibilità affettiva. Gradisce tantissimo la vicinanza fisica, le piace essere presa per mano, essere accudita e aiutata. Una grande forza la trae dai nostri tre figli, che l'hanno subito accolta e che la coinvolgono molto in tutti i loro giochi, con loro lei si sente bene. Dopo una sola settimana ci sentiamo già una famiglia, è un accogliersi reciproco".

A settembre Maria, insieme ai suoi fratelli, inzierà anche ad andare a scuola. "E' stata inserita in prima media - dice ancora Chiara - Lei non ha mai frequentato la scuola, tutto quello che sa lo ha imparato grazie ai volontari che frequentavano la casa delle suore a Roma. Del suo passato non parla, anche perchè a causa delle lesioni neurologiche probabilmente ha ricordi molto sfocati di cui comunque ancora non ha parlato. Forse piano piano si sbloccherà, ora è molto sorpresa da questo nuovo mondo che sta scoprendo. Continua a ripetere a tutti "Sono felice, sono felice"... E' una grande soddisfazione, ma anche una grande responsabilità".

Chiara lancia un appello a chiunque stia pensando di accogliere un bambino nella propria famiglia: "Nella nostra casa famiglia ci sono anche tanti adulti che stanno con noi temporaneamente. C'è chi arriva perchè deve imparare l'italiano per chiedere il permesso di soggiorno o chi ha semplicemente bisogno di un tetto sopra alla testa. Ma c'è anche chi passa tutta la vita con noi perchè ha bisogno di una famiglia. Vorrei dire a tutti che ci sono tanti bambini come Maria che aspettano una famiglia che li accolga, solo dalle suore a Roma ce ne sono ancora 8 dei 14 scappati da Kabul. Se qualcuno si sentisse disponibile, sarebbe una cosa molto importante".

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