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Cronaca Faenza

Banda ultralarga nei Comuni della Romagna Faentina: raggiunta un'intesa per la ripresa degli allacci alla rete

E' stata formalizzata la presa d’atto del protocollo d’intesa e del relativo addendum relativi alla posa dei cavi per la rete in banda ultralarga che interessa il territorio di tutti i Comuni che ne fanno parte

Con delibera della Giunta dell’Unione della Romagna Faentina è stata formalizzata la presa d’atto del protocollo d’intesa e del relativo addendum relativi alla posa dei cavi per la rete in banda ultralarga che interessa il territorio di tutti i Comuni che ne fanno parte, in particolare per la presenza delle cosiddette “Aree bianche o a fallimento di mercato”, ovvero di quelle aree dove nessun operatore privato ha ritenuto remunerativo investire nella realizzazione e gestione di una rete di telecomunicazione a fibra ottica ed in particolare a Banda ultralarga (BUL). Il protocollo d’intesa e il relativo addendum sono stati sottoscritti da Lepida S.c.p.A., nell’interesse dei Comuni e delle Province dell’Emilia-Romagna da una parte, e da Open Fiber S.p.A., quale soggetto risultato vincitore dei bandi di Infratel per la costruzione e gestione della rete di Accesso per il Piano BUL in tutti i territori nazionali, tra cui l'Emilia-Romagna.

Si tratta pertanto di documenti di ampio respiro che interessano un ambito più vasto dei confini dell’Unione della Romagna Faentina, ma di cruciale importanza per lo sviluppo delle infrastrutture destinate allo sviluppo delle telecomunicazioni a livello locale, soprattutto in quei contesti, quali il Comune di Solarolo, ove erano state già formalizzate richieste di autorizzazione allo scavo su suolo pubblico all’inizio del 2021. In relazione a queste ultime erano state previste da parte dei competenti uffici dell’Unione prescrizioni per il riempimento dello scavo e per il ripristino del tappeto di usura della sede stradale che Open Fiber non aveva condiviso.

In particolare le divergenze riguardavano il concreto utilizzo in determinate situazioni della microtrincea, tecnica innovativa che consente la realizzazione di uno scavo di dimensioni molto ridotte - larghezza da 2 cm a 4 cm, profondità da 10 cm a 35 cm - sviluppata per minimizzare tempi e costi di realizzazione, permettendo una posa molto veloce dell’infrastruttura di Banda ultralarga, con ripristino del manto stradale per mezzo di materiali di riempimento di alta qualità con prestazioni chimico-fisiche analoghe a quelle del manto stradale.

L’assenza di una specifica norma UNI di riferimento e l’entrata in vigore di provvedimenti legislativi molto recenti, tesi a favorire le nuove tecniche di posa dei cavi, senza tuttavia che ne fosse ancora scaturita una disciplina tecnica di dettaglio, avevano portato al fronteggiarsi di posizioni diverse in merito ad alcune prescrizioni tra la ditta esecutrice e l’Unione della Romagna Faentina, quest’ultima preoccupata, insieme agli Enti locali a livello provinciale, che la celerità di sviluppo della rete di telecomunicazione a fibra ottica potesse pregiudicare la sicurezza della sede stradale interessata e delle altre infrastrutture comunque collocate nel sottosuolo.

Il confronto tra tutte le parti interessate ha portato alla sottoscrizione del protocollo e del relativo addendum sopra richiamati, di cui l’Unione della Romagna Faentina ha preso atto con la deliberazione di Giunta. Tali atti in particolare chiariscono alcune specifiche tecniche in merito alle caratteristiche tecniche dello scavo in microtrincea e precisano anche i termini della responsabilità della ditta esecutrice e degli Enti (Comuni e Provincia) proprietari delle strade, con particolare riferimento ai danni che possano derivare alle infrastrutture realizzate o gestite da Open Fiber, a seguito delle attività manutentive delle strade e dei marciapiedi.

Il protocollo e il relativo addendum saranno quindi richiamati negli accordi che Open Fiber effettuerà con gli Enti locali, oppure nelle autorizzazioni o prescrizioni che questi rilasceranno. Il chiarimento di aspetti controversi potrà consentire la ripresa delle attività di posa dei cavi nei contesti in cui erano già state formalizzate autorizzazioni e comunque una prospettiva di più celere realizzazione degli interventi nei Comuni per i quali la realizzazione della rete di telecomunicazione a fibra ottica a banda ultralarga, in particolare nelle cosiddette zone bianche, avverrà nei prossimi mesi.

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