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Cronaca

Affitto troppo alto, chiuso il bar del Tribunale: "Abbiamo creduto in un sogno e ci siamo ritrovati in un incubo"

Dopo gli annunci dei titolari del 'D&D Cafè' susseguitisi nei mesi scorsi, lunedì mattina i gestori del locale Valeria De Caro e Giovanni Dibello hanno affisso un cartello sulla porta d'ingresso per comunicare l'effettiva cessata attività

Ora è ufficiale: il Tribunale di Ravenna resta senza bar (almeno per il momento). Dopo gli annunci dei titolari del 'D&D Cafè' susseguitisi nei mesi scorsi, lunedì mattina i gestori del locale Valeria De Caro e Giovanni Dibello hanno affisso un cartello sulla porta d'ingresso per comunicare l'effettiva cessata attività. "Chiusura per insostenibilità e per eccessiva onerosità - si legge nel cartello affisso sulla vetrata del bar - Dopo più di 10 anni di 'onorato servizio' siamo costretti a interrompere la conduzione del bar per l'intervenuta eccessiva onerosità della gestione, che rende non più sostenibile per noi continuare nell'attività nella quale tanto abbiamo creduto e nella quale abbiamo investito energie, sogni e speranze".

L'annuncio della chiusura imminente - a causa dei tanti clienti persi per via del Covid e per via degli affitti sospesi nel periodo della pandemia, per un totale di 40mila euro da pagare al Comune entro marzo 2022  - era arrivato nel novembre scorso, con il caso portato poi in consiglio comunale dalla Lega e la risposta dell'assessore Federica Del Conte che aveva fatto infuriare i gestori - l'assessore disse che già prima del Covid il bar aveva saltato il pagamento del canone d'affitto - tanto che la De Caro e Dibello hanno sporto denuncia per diffamazione aggravata.

"Quando abbiamo iniziato questa avventura, lo abbiamo fatto consapevoli delle difficoltà che avremo incontrato ma altrettanto certi che, con il massimo impegno, avremo potuto sostenere i costi della conduzione - scrivono ancora i gestori - Poi è arrivata la pandemia, i provvedimenti per limitare il contagio, le chiusure, lo smart-working, le udienze da remoto e cartolari, i contributi telematici, la paura che ancora pervade molte persone e, nostro malgrado, abbiamo assistito al calo dell'80% degli incassi. In pratica, da quasi due anni e mezzo ogni mese il bilancio è negativo, ma per 26 mesi abbiamo tentato lo stesso di mantenere il bar aperto per voi, per noi, per onorare gli impegni. Abbiamo tentato di dialogare col Comune di Ravenna per giungere a una soluzione che ci consentisse di continuare, ma ogni tentativo è fallito. Ci siamo allora rivolti alle vie giudiziarie ottenendo una proposta del Giudice di ridurre il canone sino al 31 marzo 2022: quindi, mentre per i mesi passati riusciremo, con molti sacrifici, a corrispondere quanto ricalcolato, a partire dal mese di aprile 2022 il persistente calo degli incassi ci ha fatto comprendere che, continuando la gestione dell'attività, saremmo stati travolti dai costi e dalle spese. Il tutto nel silenzio del Comune di Ravenna".

I due baristi sono rammaricati: "Così ora siamo costretti a lasciare, con tutti i rimpianti di chi ha creduto in un sogno e si è ritrovato in un incubo. Vi vogliamo ringraziare dal profondo del cuore per la fiducia che avete avuto in noi e per l'affetto che non è mai mancato".

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