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Cronaca

Bassa Romagna contro l'inquinamento: divieti per camini e combustioni all'aperto

Dal 7 ottobre tutti i Comuni della Bassa Romagna hanno adottato provvedimenti temporanei e misure previste per ridurre l’inquinamento atmosferico e tutelare la salute pubblica

Dal 7 ottobre tutti i Comuni della Bassa Romagna hanno adottato provvedimenti temporanei e misure previste per ridurre l’inquinamento atmosferico e tutelare la salute pubblica. Lugo, l’unico Comune sopra i 30.000 abitanti, aveva già provveduto adottando in data 30 settembre un’ordinanza, che rispondeva agli obblighi previsti dal Piano Regionale, con misure ordinarie e straordinarie previste dal piano regionale e dall’Accordo che hanno firmato tutte e 4 le regioni del Bacino Padano.

Fino al 31 marzo 2020 in tutto il territorio della Bassa Romagna, in tutte le unità immobiliari dotate di sistema di riscaldamento multi combustibile (compresa energia elettrica), è vietato utilizzare biomasse combustibili solide (legna, pellet, cippato, altro) nei focolari aperti e nei generatori di calore di classe di qualità energetica inferiore alle tre stelle. Inoltre, in caso di sforamento per tre giorni consecutivi del livello di inquinanti nell’aria registrato da Arpae nella provincia di Ravenna, entrerà in vigore il divieto di combustione all’aperto (residui vegetali, falò, barbecue, fuochi d’artificio ecc). Tali sforamenti sono comunicati da Arpa nel bollettino bisettimanale trasmesso il lunedì ed il giovedì, e saranno prontamente comunicati alla cittadinanza attraverso tutte le forme di comunicazione utili (comunicati stampa, sito internet istituzionali, social network, newsletter etc…).

Queste misure sono state adottate da tutti i Comuni della Bassa Romagna per ottemperare a quanto contenuto nel Piano Aria Integrato Regionale (PAIR2020) il cui obiettivo è quello di tutelare l’ambiente e la salute dei cittadini e di garantire il rispetto dei valori limite di qualità dell'aria fissati dall'Unione Europea entro il 2020. La regolamentazione sulle biomasse sono solo una delle 94 azione previste dal PAIR2020 che contempla tutti i settori che contribuiscono ad emettere inquinanti in atmosfera (Agricoltura, zootecnica, industria, trasporto pubblico, ecc..). Soprattutto in pianura padana, a causa della sua conformazione e delle sue condizioni climatiche, il riscaldamento domestico nella stagione invernale produce importanti accumuli di inquinanti in atmosfera che lo rende responsabile da solo di più del 50% del PM 10 emesso. I camini aperti, le stufe a legna e tutti i sistemi di riscaldamento non efficienti, purtroppo emettono quantitativi di inquinanti estremamente alti.

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