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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Lugo

Urbanistica, la Bassa Romagna è pronta per la nuova legge regionale

L’obiettivo è di anticipare il consumo di suolo a saldo zero rispetto all’obbiettivo europeo del 2050 (7° Programma di azione ambientale dell’Unione europea)

Lunedì nella Sala del Consilio della Rocca di Lugo è stato fatto il punto sulla semplificazione urbanistica nell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna, in un incontro organizzato dal sindaco di Lugo e vicepresidente dell’Unione Davide Ranalli, a cui hanno partecipato il consigliere regionale Mirco Bagnari e i rappresentanti del Tavolo della semplificazione della Bassa Romagna, composto dalle associazioni di categoria e dagli ordini professionali. “L’azione preventiva volta alla semplificazione, che per noi resta la priorità, ci pone in una condizione ottimale rispetto alle nuove direttive regionali - ha dichiarato Davide Ranalli, con delega alla Pianificazione territoriale, Edilizia e Semplificazione amministrativa per l’Unione -. Sono stati interpretati con lungimiranza i tempi, affinché le nuove leggi sull’urbanistica non siano vissute come un trauma per lo sviluppo locale, bensì come una normale evoluzione, verso un futuro di scelte sempre più condivise e sostenibili”.

“Per la Bassa Romagna è cominciato da tempo un percorso per semplificare norme e procedure - ha proseguito Ranalli - a cominciare dalla revisione degli strumenti urbanistici Psc e Rue, questo iter è stato possibile grazie al Tavolo della semplificazione che, negli ultimi due anni, ho voluto allargare per consentire ai rappresentanti delle associazioni e degli ordini professionali di essere maggiormente coinvolti, al fine di avere una rete diffusa di sensori sul territorio in grado di fare proposte concrete e utili, per non lasciare indietro nessuno”.

Le misure messe in campo in questi anni, come l'apertura dei bandi per i Piani operativi comunali (Poc), improntati al minimo consumo di suolo agricolo, le campagne d'indagine geologica che hanno portato all'approvazione ministeriale della micro-zonazione sismica di terzo livello, l'avvio della varianti alla pianificazione vigente per la verifica delle previsioni del Psc e la semplificazione del Rue, permettono alla Bassa Romagna di operare in “ordinaria manutenzione” anziché in “ristrutturazione”, mettendo il territorio “nelle condizioni di non dover correre al riparo stravolgendo l’esistente, ma di apportare solo gli aggiustamenti necessari”, come sottolineato da Davide Ranalli.

Oltre a fare il punto sulla semplificazione durante l'incontro di lunedì nella sala del Consiglio della Rocca di Lugo, il consigliere Mirco Bagnari, ha presentato al Tavolo il progetto della nuova legge regionale sull’urbanistica. “Abbiamo voluto questo incontro con il consigliere Bagnari per preparare al meglio per il prossimo incontro che ci sarà, con l’assessore regionale Raffaele Donini - ha sottolineato Ranalli -. In questo nuovo progetto di legge ci sono importanti opportunità di sviluppo, sia sul piano economico e ambientale, ma anche per quanto riguarda legalità e semplificazione. La riduzione delle aree edificabili non solo salvaguarda il suolo, ma permette di valorizzare l’esistente”.

La proposta di legge ha come obiettivo quello di porre un freno all’espansione urbanistica in nome del consumo di suolo a saldo zero, della rigenerazione urbana e della riqualificazione degli edifici. Le priorità in tema di edilizia sono invece l’adeguamento sismico degli immobili, il sostegno alle imprese e la tutela del territorio agricolo. La proposta punta a ridurre fortemente le previsioni di nuove costruzioni al di fuori dei territori già urbanizzati, fissando al contempo nuove regole più semplici e veloci per la pianificazione dei Comuni e per favorire la qualità dei progetti, la legalità e la trasparenza.

“In base agli attuali piani comunali, in Emilia-Romagna sono previsti 250 chilometri quadrati di espansione urbanistica - ha ricordato Mirco Bagnari -: l’equivalente di quasi due nuove città di Bologna. La nuova legge stima, di abbassare questa soglia a 70 chilometri quadrati, fissando una quota massima del 3% di espansione per ogni Comune”. In particolare, il consumo di suolo entro il 3% sarà consentito esclusivamente per nuovi insediamenti produttivi, per edilizia residenziale sociale e per nuove abitazioni, solo se collegate a progetti di rigenerazione urbana. L’obiettivo è di anticipare il consumo di suolo a saldo zero rispetto all’obbiettivo europeo del 2050 (7° Programma di azione ambientale dell’Unione europea). Il progetto di legge pone però anche un forte sostegno a chi fa impresa: gli insediamenti produttivi strategici, gli interventi di ampliamento produttivi e le opere pubbliche o di interesse pubblico, saranno escluse dalla quota massima del 3%.

Nel testo sono previsti contributi regionali diretti per progetti di rigenerazione urbana: i primi saranno 30 milioni di euro inseriti nell’accordo in via di approvazione tra Regione e Governo per l’utilizzo dei fondi Fsc; previsti inoltre l’esonero dal contributo straordinario, la riduzione di almeno il 20% del contributo di costruzione, incentivi volumetrici legati alla qualità del progetto, oltre a procedure più veloci e snelle.
In particolare, per interventi di adeguamento sismico, oltre agli incentivi per la rigenerazione urbana è prevista una norma specifica sull’interesse pubblico per avviare tali interventi, che comporterà la possibilità del 50% dei proprietari di un edificio di imporre la realizzazione sulla restante quota di proprietari, qualora essi si oppongano.

Il progetto di legge prevede inoltre norme per promuovere e favorire la partecipazione dei cittadini alle scelte urbanistiche dei Comuni, concorsi di architettura per elevare la qualità degli interventi e controlli diretti per evitare infiltrazioni mafiose o corruttive. In questo caso, in particolare, si prevede l’impegno a recepire le disposizioni dell’Autorità nazionale anti corruzione e l’inserimento di informazioni antimafia per la validità degli accordi operativi, quale clausola di nullità del procedimento.

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