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Cronaca

Tra polemiche e approvazioni inaugura al Mar la mostra di Chuck Close

Nonostante le polemiche sollevate da più fronti, ha inaugurato venerdì pomeriggio al Mar la mostra di opere dell'artista statunitense Chuck Close

Nonostante le polemiche sollevate da più fronti, ha inaugurato venerdì pomeriggio al Mar, nell’ambito della VI edizione 2019 della Biennale di Mosaico Contemporaneo, la mostra di opere dell'artista statunitense Chuck Close. L'esposizione viene ospitata nel museo cittadino dal 5 ottobre al 12 gennaio.

Chuck Close inaugura al Mar (foto Massimo Argnani)

Salito alla ribalta della scena artistica tra la fine degli anni ’60 e i primi anni ’70, con autoritratti e ritratti, dipinti in scala monumentale dalla riproposizione di scatti fotografici, Chuck Close ha esplorato nel tempo un’ampia gamma di tecniche pittoriche, grafiche e fotografiche, tessili e, negli ultimi anni, musive, innovando il panorama artistico internazionale con soluzioni linguistiche e formali originali e di grande impatto. Le opere di Chuck Close testimoniano una instancabile ricerca delle possibilità di costruzione, ricostruzione e visualizzazione del volto umano, inestricabilmente legata alla condizione neuropsicologica dell’artista. Affetto da prosopagnosia - un disturbo cognitivo che non permette di riconoscere le persone per mezzo dei soli caratteri fisionomici - Close ha saputo trasformare una condizione di svantaggio nell’innesco di un percorso artistico che induce ad una riflessione sulle relazioni tra le persone. Partendo dalla bidimensionalità della fotografia, rivelatasi un significativo aiuto per il riconoscimento delle persone, Chuck Close ha sviluppato una pratica artistica con cui indagare gli infiniti modi di rappresentare lo stesso soggetto, dal realismo fotografico ai limiti dell’astrazione.

In questa sua continua esplorazione di tecniche e di media, Chuck Close giunge al mosaico a seguito del coinvolgimento nel progetto artistico per la Metropolitana di New York. È dal 1985, infatti, che il programma di arte pubblica coordinato dal dipartimento Arts & Design dell’Autorità di Trasporto Metropolitano si occupa dell’installazione di opere d’arte permanenti nei passaggi sotterranei e nelle stazioni della rete cittadina. Dal 2017 le dodici opere della serie Subway Portraits, ritratti di importanti figure dell’arte, della musica e della cultura tra cui Cecily Brown, Philip Glass, Zhang Huan, Alex Katz, Lou Reed, Cindy Sherman e Kara Walker, sono ammirate da chi transita nella stazione Second Avenue-86th Street di New York City.

La mostra organizzata dal Mar è suddivisa in due sezioni. La prima è dedicata all’ultima serie di opere a mosaico, realizzate, nel corso di quest'ultimo anno, in collaborazione con Mosaika Art and Design di Montréal (Canada) e Magnolia Editions di Oakland (California). Il percorso espositivo presenta sette opere in mosaico di grandi dimensioni, tra cui due autoritratti e i ritratti del noto musicista, cantautore e poeta Lou Reed e di colleghi artisti e amici come Lucas Samaras e Lorna Simpson. La particolarità delle opere in mostra, è quella di riproporre nei materiali tipici del mosaico, quali smalti, vetri e ceramiche colorate, quella ampia gamma di sperimentazioni tecniche e linguistiche che è cifra stilistica dell’artista.  Orario: 9-18 dal martedì al sabato, 11-19 domenica e festivi, lunedì chiuso (il servizio di biglietteria termina un’ora prima della chiusura). Ingresso: intero 9 euro, ridotto 7, studenti Accademia e Università 5, omaggio bambini fino ai 14 anni e tutte le categorie aventi diritto.

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