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Cronaca Lugo

Bassa Romagna, nel 2014 imprese e cittadini pagheranno meno tasse

Nel 2014 i Comuni della Bassa Romagna avranno oltre 8 milioni di euro di trasferimenti statali in meno rispetto al 2013. Sono stimate inoltre ulteriori minori risorse per circa 440mila euro, dovute alla riduzione impositiva sui beni strumentali dell’agricoltura

Nel 2014 i Comuni della Bassa Romagna avranno oltre 8 milioni di euro di trasferimenti statali in meno rispetto al 2013. Sono stimate inoltre ulteriori minori risorse per circa 440mila euro, dovute alla riduzione impositiva sui beni strumentali dell’agricoltura. A fronte di tali minori imposte, viene riservata ai Comuni la possibilità di rimodulare la propria manovra fiscale, intervenendo sui parametri Imu, Tasi e Tari.

Nonostante ciò, molti comuni italiani, anche portando al massimo tutte le aliquote Imu e Tasi, non riuscirebbero comunque a recuperare le minori risorse trasferite dallo Stato, ed è tutt’ora in corso il confronto tra Ministero delle Finanze e Anci nella ricerca di un punto di equilibrio. “I bilanci del 2014, in un quadro nazionale ancora in evoluzione e caratterizzato da grande incertezza, dovranno ancora una volta affrontare l’ennesima rimodulazione delle entrate conseguente ai nuovi criteri stabiliti per la finanza locale", ha dichiarato il presidente dell’Unione dei Comuni Raffaele Cortesi.

"Nonostante tutto ciò l’Unione rende disponibili complessivamente 2,1 milioni di euro, derivanti solo dal sistema locale di Unione e Comuni. Questo significa che nel 2014 i cittadini e le imprese della Bassa Romagna pagheranno meno tasse per un importo così rilevante. Questo risultato – ha proseguito Cortesi – rappresenta un impegno straordinario e un’importante eredità: lasciamo un buon bilancio, una buona Unione, una buona organizzazione politico amministrativa”.

Pertanto, per la prima casa si pagherà un aliquota Tasi l’aliquota sarà al 2,5 per mille, con detrazioni per immobili con rendita fino a 600 euro (la precedente Imu era al 5 per mille); per le prime case di lusso, ville e castelli (solo Imu) al 6 per mille (la precedente Imu era al 5 per mille); per le seconde case locate e sfitte (solo Imu) l’aliquota sarò al 10,6 per mille, e per le seconde case in comodato d’uso gratuito a parenti di primo grado (solo Imu) al 9,5 per mille; per gli edifici produttivi, uffici e negozi (solo Imu), le aliquote saranno comprese tra 9,4 e 9,8 per mille, a seconda del Comune; per le banche e le aree edificabili (solo Imu, l’aliquota sarà al 10,6 per mille (confermate le aliquote massime); per i terreni agricoli (solo Imu) all’8,6 per mille (confermata aliquota precedente); per beni strumentali all’agricoltura (solo Tasi) all’1 per mille (la precedente Imu era al 2 per mille).

“La situazione a Lugo vede le aliquote per le case sfitte passare al 10,2 al 10,6 per mille - cita ad esempio l’assessore al Bilancio del Comune di Lugo Nicola Pasi -; scendono invece le aliquote per le seconde case in comodato d’uso gratuito a parenti di primo grado, dal 10,2 al 9,6. Per quanto riguarda edifici produttivi, uffici e negozi, si passerà dal 9,5 al 9,8 per mille, contenendo l’aumento dell’aliquota allo 0,3 per mille”. Simulazioni su casi tipo evidenziano come un immobile con rendita catastale pari a 600 euro nel 2012 (Imu al 5 per mille) ha pagato 304 euro e pagherà nel 2014 (Tasi al 2,5 per mille) 211 euro. Lo stesso caso si riduce a 131 euro nel caso della presenza all’interno del nucleo famigliare di due figli minori. Le abitazioni con rendita catastale inferiore a 300 euro e due figli minorenni all’interno del nucleo famigliare, per via delle detrazioni, saranno di fatto esonerate dal pagamento della Tasi.

Se si considera che in riferimento al 2013 tutti gli immobili stanno versando allo stato 0,30 euro per metro quadrato quale tributo sui servizi indivisibili (per un valore complessivo stimato sulla Bassa Romagna di oltre 1,5 milioni di euro), e che tale quota per il 2014 è ricompresa nella manovra Imu-Tasi, le simulazioni sui casi reali individuano per gli edifici medio piccoli una situazione di sostanziale equilibrio fiscale rispetto all’anno precedente. “I Comuni della Bassa Romagna, che a maggio vedranno il rinnovo di otto amministrazioni locali su nove e che a metà marzo dovranno interrompere i lavori consiliari, non possono aspettare i tempi ministeriali - ha sottolineato Mauro Venturi, sindaco dell’Unione con delega alle Politiche economiche -. Pur sapendo che il quadro è ancora in divenire e consapevoli che i tempi per una normale e costruttiva concertazione locale delle scelte non possano essere garantiti, riteniamo di non poter lasciare i Comuni nel limbo di un bilancio provvisorio, che rischierebbe di compromettere la tenuta dei servizi essenziali".

"Si è pertanto scelto - continua Venturi - di procedere a un’approvazione tecnica del bilancio, condivisa da tutti i Comuni dell’Unione, che consenta di garantire continuità ai servizi e allo stesso tempo alle nuove amministrazioni di poter armonizzare tali scelte una volta chiarito il quadro nazionale. Così i bilanci integrati di unione e Comuni per il 2014 prevedono tre precise scelte: minimizzare l’imposizione fiscale sui beni legati al bisogno (prima casa, comodati e affitti sociali), contenere l’imposizione per i beni strumentali (edifici produttivi, negozi e uffici) e chiedere uno sforzo maggiore a quelli legati alla rendita (banche, seconde case e terreni edificabili); in secondo luogo assicurare continuità ai servizi di welfare per salvaguardare la coesione sociale delle nostre comunità e infine preservare gli interventi di sostegno alle attività produttive del territorio al fine di favorire le prospettive di crescita economica e occupazionale”.

Fatti saldi questi principi, si è scelto di non applicare la Tasi, ma solamente l’Imu, agli immobili produttivi e alle seconde case, ottenendo il duplice effetto di esentare eventuali inquilini dal contributo (a differenza, dell’Imu, la Tasi andrebbe applicata in quota parte anche agli affittuari) e permettere alle imprese di scaricare fiscalmente il 20% ai soli fini Ires del tributo (ad oggi possibile per l’Imu, ma non per la asi). Per minimizzare la Tasi sulla prima casa si è deciso di intervenire attraverso l’introduzione di detrazioni che possano incidere in maniera selettiva sulle piccole case.

Detrazioni che, secondo l’attuale impostazione, saranno applicate solamente agli immobili aventi rendita catastale fino a 600 euro, nella misura di 30 euro ad alloggio e di 40 euro ogni figlio minorenne, per un massimo di 8 figli. Si prevede che tali riduzioni produrranno un contenimento complessivo della pressione fiscale sulla prima casa di oltre 1 milione 100mila euro. All’interno delle seconde case si è scelto infine di contenere la pressione fiscale per quegli immobili allocati a canone concordato (per i quali si conferma l’aliquota all’8,6 per mille) e per le case date in comodato gratuito ai parenti di primo grado (per i quali viene individuata l’aliquota al 9,6 per mille).

CONSEGUENZE SUL BILANCIO - A fronte di tale manovra, le entrate previste provenienti dalla prima casa scenderanno da circa 10,1 milioni di euro (pagati dai cittadini nel 2012 e in gran parte trasferiti allo stato nel 2013) a circa 7,4 milioni di euro previsti nel 2014, con una riduzione di circa 2,7 %, pari a circa il 27%. Dagli altri immobili, a fronte di un’entrata di circa 29 milioni incassata nel 2012 e nel 2013, si prevede per il 2014 un incasso complessivo di 30,1 milioni di euro, evidenziando pertanto un aumento di 1,1 milioni di euro (pari al 3,8%). Nel 2014 le tariffe relative ai servizi comunali non subiranno aumenti, né adeguamenti Istat e verranno confermate le stesse quote del 2013.

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