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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Bocciata la mozione per chiedere a Hera l'elenco degli scarichi fognari

I consiglieri: "Tale elenco sarebbe stato fondamentale per capire quali utenze potessero ricadere tra coloro che avrebbero potuto richiedere il rimborso della tariffa per tale allacciamento che Hera"

Nella seduta di martedì il consiglio comunale ha respinto la mozione su "Movimento tariffe di scarico e depurazione" presentata dai consiglieri Michela Guerra, Marco Maiolini e Samantha Tardi del gruppo CambieRà. Hanno votato contro 18 consiglieri (gruppi di maggioranza), 9 favorevoli (CambieRà, Forza Italia, Lega nord, Lista per Ravenna, Ravenna in Comune).

"E' clamoroso - commentano i consiglieri di CambieRà Michela Guerra, Marco Maiolini eSamantha Tardi - Chiedevamo il voto del suddetto consesso per impegnare l’amministrazione comunale a chiedere ad Hera l’elenco aggiornato degli scarichi fognari pubblici presenti sul territorio, al fine di verificare quali utenti fossero allacciati – o meno - alla rete. Tale elenco sarebbe stato fondamentale per capire quali utenze potessero ricadere tra coloro che, non essendo allacciati alla pubblica fognatura e/o al depuratore, avrebbero potuto richiedere il rimborso della tariffa per tale allacciamento che Hera, di fatto, ad oggi, chiede in bolletta in via preventiva e senza alcuna verifica sulla reale fruizione del servizio da parte del cittadino. Si chiedeva inoltre che Hera inviasse al domicilio dell’utente il modulo - già scaricabile dal sito di Hera stessa - per la richiesta di rimborso delle sopra citate tariffe non dovute con una retroattività di 5 anni, nel rispetto della sentenza della Corte Costituzionale n.335 del 2008, per agevolare quei cittadini che, pur avendo diritto alla restituzione del denaro, non abbiano facile accesso ad internet, o non siano a conoscenza dei propri diritti. Troviamo piuttosto assurdo che un ente partecipato – soprattutto da un’amministrazione di sinistra - debba arrogarsi il diritto di chiedere a priori il pagamento di una tariffa, senza sapere se viene erogato il servizio. In un mondo perfetto si attuerebbe il procedimento inverso: si richiederebbe un pagamento solo ed esclusivamente a fronte di un servizio che effettivamente viene erogato, in maniera possibilmente certificata ed imprescindibile. Inaccettabile, invece, la risposta pervenuta in Consiglio che giustificherebbe questa “appropriazione indebita” al fine di poter investire più denaro per gli adeguamenti e le migliorie degli impianti fognari e di depurazione. L’onestà intellettuale, laddove presente, porterebbe quindi alla trasformazione di questa tariffa in imposta, esclusivamente finalizzata all’adeguamento degli impianti nelle zone non ancora completamente a norma, viceversa, abbiamo trovato inutile l’arrampicarsi sugli specchi della maggioranza, dato che l’unica soluzione al problema è il risarcimento di quanto pagato dai cittadini e non dovuto. Un voto negativo compatto di tutta la coalizione di maggioranza ha semplicemente dimostrato che in questa città si preferisce tutelare le scelte fatte, seppur errate, delle loro partecipate, piuttosto che appoggiare mozioni che non fanno altro che favorire l’applicazione corretta di un regolamento di buon senso a beneficio esclusivo del cittadino, già sufficientemente strozzato da tasse e bollette. Questa sì che è la reale faccia della nostra amministrazione".

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