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Cronaca

Gestivano giro di prostitute, sgominata gang di albanesi

Gestivano un giro di giovani prostitute nella zona dei Giardini Margherita di Bologna. Tre albanesi sono stati arrestati dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Bologna

Gestivano un giro di giovani prostitute nella zona dei Giardini Margherita di Bologna. Tre albanesi sono stati arrestati dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Bologna, con la collaborazione dei militari del Comando Provinciale di Ravenna, con l'accusa di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, sequestro di persona e detenzione di armi e stupefacenti. Le ordinanze di custodia cautelare sono state firmate dal gip Letizio Magliaro.

Il provvedimento è stato richiesto dal pm Domenico Ambrosini sulla base delle risultate investigative raccolte dai militari dopo la denuncia presentata da una 24enne uruguayana, che già in un precedente periodo si prostituiva ad Arezzo riuscendo ad abbandonare l’illecita attività (motivo per il quale aveva effettuato un breve periodo di permanenza presso il CIE di Bologna e poi presso una comunità di Ravenna).

Nel giugno scorso la ragazza si era rivolta ai Carabinieri riferendo che all’inizio dell’anno, dopo aver messo alle spalle il suo passato, aveva conosciuto un ragazzo albanese (Alfred Dema, frequentatore di una comunità di recupero di Ravenna) ed a seguito di tale amicizia era stata convinta da quest’ultimo a trasferirsi (insieme ad un’altra sua amica coetanea connazionale) nella sua abitazione bolognese (di via Cesare Battisti), dove già coabitava con altri 2 connazionali.

Dopo un breve periodo di serena convivenza, per le due donne è però iniziato un cammino che le avrebbe riportate a rivivere il loro triste passato. Ben presto i tre uomini hanno iniziato a chieder loro del denaro sino ad indurle a prostituirsi lungo i viali di Bologna (nei dintorni dei Giardini Margherita). Nel periodo compreso tra Aprile e Maggio 2011, facendo ricorso a comportamenti minacciosi e violenti, i tre malviventi (che provvedevano ad accompagnarle sul luogo di lavoro ed a controllarle durante tutto il tempo) hanno così costretto le due donne a consegnare loro i guadagni giornalieri derivanti dall’esercizio della prostituzione (circa 400 euro al giorno): spesso, non soddisfatti delle somme di denaro incassate, hanno infatti segregato le malcapitate all’interno dell’appartamento trattenendole sotto la minaccia di armi illegalmente detenute.

Gli investigatori hanno riscontrato i fatti riportati dalla donna (che insieme all’amica era già comunque riuscita a sfuggire al giogo dei tre bruti, trasferendosi in un’altra provincia), accertandone la veridicità. In quel periodo sono emersi dei controlli delle forze dell’ordineeffettuati alle due donne nell’esercizio della prostituzione, e gli accertamenti sul loro traffico telefonico hanno dimostrato continui contatti con le utenze dei tre indagati, risultati gravitanti nelle vicinanze.

Alle prime luci dell’alba di mercoledì i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Bologna, con l’ausilio di personale del locale Nucleo Cinofili CC e del Comando Provinciale di Ravenna, hanno tratto in arresto i tre malviventi albanesi Orgest Shkurti  (detto pablo, 20 enne), Dema (detto kevin, 20enne) e Pengu Ervin (detto sischa, 21enne), tutti nullafacenti e con precedenti di polizia per reati contro la persona, che nel frattempo avevano trasferito la loro residenza a Ravenna.

Nel corso delle attività, i militari hanno sottoposto a sequestro ben 15.000 euro ed effetti personali riconducibili alle denuncianti, nonché altri 2.065 euro, un rilevatore di microspie “spy radar” (sul quale sono in corso accertamenti tecnici), 7 telefoni cellulari e 3 grammi di marjuana, rinvenuti nella disponibilità dei tre malviventi e di altri due loro amici connazionali. Per i tre albanesi si sono così spalancati i cancelli della Casa Circondariale di Ravenna, dove rimarranno a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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